Tolta la scorta al Capitano Ultimo. Lui twitta: «È mobbing di Stato»
Da questa mattina
Sergio De Caprio, più conosciuto come
Capitano Ultimo, non avrà più la scorta che da anni lo accompagna dopo gli arresti - e le minacce che ne sono seguite - di alcuni celeberrimi capi
mafia siciliani, tra cui
Totò Riina. La disposizione, data dall'
Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale (
Ucis), era stata ufficializzata nelle settimane scorse, facendo molto clamore. Dalla polemica si è svincolato
Matteo Salvini che ha spiegato come il
Ministero dell'Interno non abbia voce in capitolo su questo tema.
«
È mobbing di Stato», ha scritto il Capitano Ultimo sul suo profilo
Twitter, citando il post del deputato di
Forza Italia Giorgio Mulé che accusa Matteo Salvini di essere il nuovo che avanza che porta con sé dei cambiamenti non necessari. Lo stesso
colonnello De Caprio ha voluto anche sottolineare come lo
Stato non debba abbandonare nessuno e non debba essere omertoso.
Capitano Ultimo scorta revocata, la rabbia attraverso un Tweet
Al post di
Giorgio Mulè, ricondiviso dal Capitano Ultimo, ha risposto questa mattina Matteo Salvini. «
Non sono io che do e tolgo le scorte, è un organismo tecnico di cui il ministero dell'Interno non fa neanche parte», ha spiegato il leader della Lega in un'intervista a
Radio24. Il leader del
Carroccio si è, quindi, svincolato dalle polemiche sostenendo che l'Ucis abbia preso la decisione in completa autonomia.
Capitano Ultimo scorta revocata, la serata in memoria del Generale Dalla Chiesa
Il Capitano Ultimo ha organizzato per oggi, nel giorno del
36esimo anniversario del suo assassinio, una serata in onore e memoria del
Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa dal titolo «Un combattente abbandonato nella lotta alla Mafia». (foto di copertina: archivio Ansa)