Tolta la scorta al Capitano Ultimo. Lui twitta: «È mobbing di Stato»

03/09/2018 di Enzo Boldi

Da questa mattina Sergio De Caprio, più conosciuto come Capitano Ultimo, non avrà più la scorta che da anni lo accompagna dopo gli arresti – e le minacce che ne sono seguite – di alcuni celeberrimi capi mafia siciliani, tra cui Totò Riina. La disposizione, data dall’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale (Ucis), era stata ufficializzata nelle settimane scorse, facendo molto clamore. Dalla polemica si è svincolato Matteo Salvini che ha spiegato come il Ministero dell’Interno non abbia voce in capitolo su questo tema.

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«È mobbing di Stato», ha scritto il Capitano Ultimo sul suo profilo Twitter, citando il post del deputato di Forza Italia Giorgio Mulé che accusa Matteo Salvini di essere il nuovo che avanza che porta con sé dei cambiamenti non necessari. Lo stesso colonnello De Caprio ha voluto anche sottolineare come lo Stato non debba abbandonare nessuno e non debba essere omertoso.

 

Capitano Ultimo scorta revocata, la rabbia attraverso un Tweet

Al post di Giorgio Mulè, ricondiviso dal Capitano Ultimo, ha risposto questa mattina Matteo Salvini. «Non sono io che do e tolgo le scorte, è un organismo tecnico di cui il ministero dell’Interno non fa neanche parte», ha spiegato il leader della Lega in un’intervista a Radio24. Il leader del Carroccio si è, quindi, svincolato dalle polemiche sostenendo che l’Ucis abbia preso la decisione in completa autonomia.

Capitano Ultimo scorta revocata, la serata in memoria del Generale Dalla Chiesa

Il Capitano Ultimo ha organizzato per oggi, nel giorno del 36esimo anniversario del suo assassinio, una serata in onore e memoria del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa dal titolo «Un combattente abbandonato nella lotta alla Mafia».

(foto di copertina: archivio Ansa)

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