Cannabis light da bloccare secondo il Consiglio superiore della sanità: e ora che fa il ministro Grillo?
21/06/2018 di Gianmichele Laino
E mo? – direbbero a sud di Roma. Il Consiglio Superiore della Sanità ha dato il suo parere sulla cannabis light, sostenendo che il suo consumo sia da bloccare. Eppure, nel corso degli ultimi mesi – dopo l’entrata in vigore della legge 242/2016 che ha aperto al consumo di questa sostanza con un principio attivo più basso rispetto a quella che siamo abituati a definire ‘droga’ – il mercato degli shop è in fortissima espansione.
La patata bollente passa nelle mani del ministro della Salute Giulia Grillo che, ora, sarà chiamata a prendere una decisione difficilissima: dare seguito al parere del CSS e vietare un commercio sempre più fiorente o ritornare agli antichi principi del Movimento 5 Stelle delle origini?
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Cannabis light illegale, la battaglia di Beppe Grillo
La battaglia per la cannabis legale è infatti un vecchio pallino del grillismo (inteso nella versione di Beppe) della prima ora. In molti, infatti, ricordano uno dei suoi monologhi più famosi, datato 1997, in cui si chiedeva il perché del pregiudizio mondiale nei confronti della canapa, utilizzata nelle maniere più varie sin dall’antichità.
Cannabis light illegale, cosa farà il ministro della salute Giulia Grillo?
Il Consiglio Superiore della Sanità ha affermato che la cannabis light sarebbe pericolosa per la salute di anziani, madri in allattamento o persone con patologie particolari, perché i suoi effetti non sono ancora stati studiati. Pertanto, il CSS ha chiesto che siano attivate delle misure per impedire il commercio di prodotti a base di cannabis light.
Ma Beppe Grillo non diceva – citiamo proprio quel famoso monologo – che «si sono inventati che la cannabis è pericolosa, che sarebbe stata in grado di abbattere anche Frankenstein, che fa diventare matti, che fa fare orge terrificanti che ci avrebbero mandato all’inferno»? E ora, il ministro della Salute – che per uno scherzo del destino ha lo stesso cognome del fondatore del Movimento – seguirà i consigli dei medici e degli scienziati che stanno provando a vietare l’utilizzo della cannabis light (tra l’altro bloccando un giro d’affari da – stime del 2017 – 44 milioni l’anno e da 1000 posti di lavoro) oppure si riguarderà il filmino del fondatore del Movimento e deciderà di rispolverare il suo attivismo? Il rischio di prendere grilli per lanterne è dietro l’angolo.