Il cane trascinato dall’auto in Puglia sta bene, e non è stato vittima di maltrattamenti

Si chiama Rudy il cane trascinato da un’auto nella tratta Trani – Barletta e, per fortuna, sta bene. Il video che lo vede mentre viene trascinato dal guinzaglio incastrato nel bagaglio del veicolo ha fatto il giro del web, ancora prima che la targa venisse censurata. È stato ricondiviso anche da Matteo Salvini, ma la storia sembra essere diversa.

Il cane trascinato dall’auto in Puglia sta bene, e non è stato vittima di maltrattamenti

Nella giornata di ieri è diventato virale il video del cane che veniva trascinato da una automobile. La donna che ha fatto le riprese accusa l’autista: «Non si può trattare un cane così, questa va denunciato». La donna e l’uomo alla guida affiancano quindi l’auto che sta trascinando l’animale dicendogli «che cosa hai fatto al cane, lo stai uccidendo». Poi le riprese si soffermano sul terreno, mentre si sente una donna, presumibilmente la proprietaria del cane, che si mette ad urlare.

Quel dettaglio già di per sé avrebbe dovuto insospettire: forse quel cane non stava venendo maltrattato intenzionalmente. E secondo la versione del figlio della donna alla guida dell’auto, quello che si è verificato è stato un terribile incidente. In un video ripubblicato da Enrico Rizzi, giovane politico del partito animalista che ha presentato denuncia ai carabinieri chiedendo che l’animale venga sottratto alla famiglia il prima possibile,  il proprietario di Rudy mostra il cagnolino: sembra avere le zampe un po’ escoriate ma tutto sommato sta bene. Il padrone racconta la dinamica dell‘incidente: il portellone del bagaglio era difettoso, e deve essersi aperto quel tanto che bastava perché il cane saltasse giù. Il guinzaglio è rimasto però incastrato nel portellone che si è richiuso. Nessuna intenzionalità delle persone a bordo, che non si sarebbero accorte di nulla. Anzi, continua il padrone di Rudy nel video, i due sono stati malissimo per quanto è successo, tanto che il padre avrebbe quasi cercato di togliersi la vita nella notte.

Che il cagnolino stia bene lo ha confermato anche il veterinario che l’ha preso in cura, come riporta NextQuotidiano, a cui il dottore Santo Pedata ha confermato che i padroni «sono affezionatissimi» all’animale di 10 anni, che fortunatamente non ha riportato danni gravi. L’odio contro i proprietari però non si è fermato: c’è chi, compreso Rizzi, sostiene che questa ricostruzione della vicenda non sia reale. Complice dell’ondata di odio contro la famiglia di Rudy, con tanto di minacce di morte a bizzeffe, è la viralità del video. Sicuramente non ha aiutato il fatto che anche Matteo Salvini l’abbia ripubblicato, saggiamente con la targa oscurata. Il vicepremier ha usato la vicenda come espediente per ribadire l’intenzione  del partito ad approvare una legge più severa sul maltrattamento degli animali. «Mi auguro che la BESTIA “umana” che ha commesso questo crimine paghi fino in fondo.» scrive il vicepremier, «La proposta di legge della Lega per raddoppiare le pene a chi fa del male agli animali è arrivata in Commissione giustizia al Senato, chiedo il supporto di tutti per accelerare: non si tratta di una questione politica, ma di civiltà che dovrebbe unire tutte le persone di buonsenso!»

La bella notizia è che il cane sta bene, la brutta è che a sembrare animali sono le persone: è giusto condannare e punire chi maltratta gli animali, ma maltrattare le persone, sulla base di immagini che comunque raccontano una storia parziale, è altrettanto crudele. Così come è crudele a sua volta minacciare chi invia minacce. In tutta questa terribile storia, a sembrare davvero umano è solo il cane Rudy.

(credits immagine di copertina: fermo immagine del video dal profilo Facebook Matteo Salvini)

 

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