Esiste un gruppo Telegram in cui fare la spia per identificare chi protesta in Iran
Secondo quanto denunciato da un attivista, Telegram sarebbe stato allertato e non starebbe procedendo in alcun modo
23/09/2022 di Ilaria Roncone
La denuncia arriva su Twitter – con screen a corredo – da parte di Nima Fatemi (attivista e fondatore di Kandoo, organizzazione non profit che si occupa di potenziale la società civile e le popolazioni vulnerabili agendo sull’educazione e sulla sicurezza informatica). Se da un lato abbiamo Whatsapp, che ha affermato di voler garantire agli iraniani di poter rimanere in contatto tra loro nonostante il blocco di internet per ostacolare le proteste, dall’altro ci ritroviamo Telegram: «Le autorità iraniane hanno creato una canale spia su telegramma per identificare e danneggiare i manifestanti. E mentre questo è stato segnalato a @telegram, il canale e l’account rimangono attivi con +10.000 iscritti». Il canale Telegram manifestanti Iran, per segnalarli, rimane quindi attivo con oltre 10 mila persone attive al suo interno.
Iranian authorities have created a snitch line on telegram to identify and harm protestors. And while this has been reported to @telegram, the channel and account remains active with +10k subs.
This has been reported. No action has been taken. Real harm is being done#مهسا_امینی pic.twitter.com/pDSCeehTpX
— Nima Fatemi (@mrphs) September 22, 2022
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Canale Telegram manifestanti Iran, Telegram non provvede a oscuralo
«Tutto questo è stato segnalato – continua l’attivista -. Non è stata intrapresa alcuna azione. Il danno è reale». Sono molte le persone che hanno deciso di ritwittare per far si che la voce si spargesse, facendo anche considerazioni molto dure nei confronti della piattaforma di Durov.
.@Telegram channels have been set up to identify protesters in Iran for authorities.
No channels of support, content moderation policies or any attempt to protect privacy of Iranians seeking their basic human rights. Share & pressure @telegram @durov to shut these. #مهسا_امینی https://t.co/O6StBaBxAI
— mahsa alimardani 🌒 مثلا (@maasalan) September 23, 2022
Il thread di Fatemi prosegue ironicamente: «È piuttosto affascinante che in momenti cruciali come questo nessuno di @telegram si faccia trovare». A mail e segnalazioni, quindi, il supporto non starebbe rispondendo nonostante ci siano materiali che vanno a causare un danno vero e proprio ai cittadini. C’è chi vede condivisi i proprio video e viene identificato, diventando un bersaglio facile per le autorità repressive. Persone che, a tutti gli effetti, potrebbero correre un reale pericolo.
Rimane solo la scelta – come sottolinea l’attivista – di taggare Telegram pubblicamente e in tanti, così che prenda in esame la questione. Il thread si chiude con una provocazione: «Immagino che la mancanza di moderazione dei contenuti significhi che, se le persone dovessero inondare il canale e l’account di questa linea di spionaggio con la spazzatura, sarebbe un gioco da ragazzi?».