Camorra a Napoli, l’ultima mappa dei clan

Le difficoltà nel contrastare la camorra a Napoli e nel suo hinterland, come spiegano esperti ed investigatori, sono legate anche alla rilevante frammentazione delle organizzazioni criminali attive sul territorio. A spartirsi il controllo dello spaccio di droga e di altri affari illeciti nel capoluogo campano sono infatti centinaia di clan, famiglie e sodalizi, dediti soprattutto al traffico di stupefacenti, spesso in conflitto per conquistare l’egemonia anche in aree molto limitate. A spiegarlo nei dettagli è l’ultima relazione semestrale del Ministero dell’Interno sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla Dia (la Direzione Investigativa Antimafia, organo investigativo del Viminale), un rapporto che fornisce una mappa completa ed aggiornata di piccoli e grandi gruppi camorristici, e dei loro interessi.

 

Camorra a Napoli, la mappa dei clan
Camorra a Napoli, la mappa dei clan (Fonte: relazione semestrale del Ministero dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla Dia, primo semestre 2015)

 

CAMORRA A NAPOLI, LA MAPPA DEI CLAN: AREA CENTRALE

Per quanto riguarda l’area centrale della città di Napoli, nell’ultima relazione dell’Interno (relativa ai primi sei mesi del 2015) viene innanzitutto ricordato che nei rioni di Forcella, Maddalena e Duchesca è in atto una guerra di camorra fin dal marzo 2013. I protagonisti degli scontri sono i Nuovi Giuliano, i giovani della famiglia, dissociatisi dai predecessori, affiancati ai gruppi criminali Sibillo, Brunetti, Almirante, e appoggiati esternamente dal gruppo Rinaldi di San Giovanni a Teduccio. L’obiettivo dei Nuovi Giovani sarebbe quello di scalzare il sodalizio Mazzarella-Del Prete dalle proprie zone di influenza. L’area sembra essere caratterizzata da assetti variabili, con i Giuliano attivi a Forcella e alla Duchesca, i Sibilli nella zona dei Tribunali, e un gruppo legato ai Brunetti alla Maddalena. Questo gruppo, assieme ai superstiti del sodalizio Del Prete, si sarebbe avvicinato ad un cartello formato dalle famiglie Esposito-Mauro, referenti dei Lo Russo nel quartiere Sanità. Nella zona Materdei, invece, la Dia segnala l’influenza dei Tolomelli-Vastarella, in passato contrapposto dalla famiglia Misso del rione Sanità. Nella zona delle Case Nuove si segnala la presenza della famiglia Maggio, in passato legata ai Mazzarella, intorno alla quale si sarebbero alcuni affiliati proprio del gruppo di San Giovanni a Teduccio ed altri provenienti dai Rinaldi. A Santa Chiara, ancora nel centro storico, si segnalata invece l’operatività di un gruppo emergente, i Martinelli-Porcino, legati ai Contini, gruppo che si sarebbe contrapposto alla famiglia Trongone, alleata dei Mariano dei Quartieri Spagnoli. I Contini sono attivi nel quartiere Vasto Arenaccia, alla Ferrovia e a Poggioreale, e sono a loro volta legati al gruppo Bosti. Meno chiaro il quadro del potere criminale a Poggioreale, dove, dopo lo scioglimento del clan Sarno, attivo nella zona orientale di Napoli, si registra un cambiamento dei rapporti di forza tra i vari gruppi di camorra. Nei Quartieri Spagnoli, intanto, dopo la dissoluzione di storici clan come i Terracciano e i Di Biasi emerge il gruppo camorristico dei Mariano, al quale sono legati anche gli Elia del Pallonetto Santa Lucia ed i Lepre del Cavone. I Mariano, si legge anora nella relazione, mantengono le tensioni con i gruppi Saltalamacchia-Esposito-Ricci. Alla Sanità è invece la famiglia Lo Russo ad aver imposto suoi referenti, attingendoli dal clan Esposito. La Dia segnala anche tensioni tra il sodalizio Esposito-Genodoni-Mauro e la famiglia Sibillo, che è alleata con i Savarese e si oppone alle mire espansionistiche dei Lo Russo. A San Ferdinando e a Chiaia, Pallonetto Santa Lucia e Posillipo, le attività criminali risultano intanto controllate dalla famiglia Elia. Precisamente a Chiaia sembrano indeboliti i clan Piccirillo, collegato ai Licciardi, e Strazzullo I Piccirillo sono attivi anche a Posillipo, area di riciclaggio per clan di Secondigliano e del centro.

 

Camorra a Napoli, la mappa dei clan
Camorra a Napoli, la mappa dei clan (Fonte: relazione semestrale del Ministero dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla Dia, primo semestre 2015)

 

CAMORRA A NAPOLI, LA MAPPA DEI CLAN: AREA SETTENTRIONALE

Molpteplici anche i clan di camorra attivi nell’area settentrionale di Napoli. Nella zona collinare, al Vomero e all’Arenella, dopo l’era del gruppo Alfano, non opera alcun gruppo di riferimento, ma la Dia rileva la presenza di esponenti del clan Cimmino. Gli assetti sono mutati anche nei quartieri di Scampia, Miano, Piscinola, Rione Berlingieri, San Gaetano, Monterosa e San Pietro a Patierno. Dagli ultimi conflitti sembra aver avuto la meglio il sodalizio denominato Vanella Grassi, che ha esteso la propria influenza fino a Secondigliano e al comune di Casavatore, scalzando gli Amato-Pagano, gli i cosiddetti ‘scissionisti’ della faida del 2004. Ma non va sottotavultata la posizione della famiglia Di Lauro, che detiene il controllo delle piazze di spaccio del Rione dei Fiori, il cosiddetto Terzo Mondo di Secondigliano, che conta sulla latitanza di uno dei figli del boss Paolo. A Scampia, nelle zone Sette palazzi, Case dei Puffi e Chalet Bakù, è attivo il sodalizio Abete-Abbinante-Notturno-Aprea. I Licciardi manifestano la loro influenza nella zona Masseria Cardone e risultano collegati ai clan Moccia, Mallardo, Nuvoletta e Polverino, nonché ai clan del casertano. A San Pietro a Patierno, infine, risultano indeboliti i Bocchetti e i Feldi in favore dei Lo Russo.

CAMORRA A NAPOLI, LA MAPPA DEI CLAN: AREA ORIENTALE

Nella zona orientale di Napoli la camorra è stata caratterizzata dalla creazione di piccoli gruppi in contrasto per il controllo dello spaccio di stupefacenti. A San Giovanni a Teduccio emerge ancora una contrapposizione tra la famiglia Mazzarella e il cartello composto dai Reale e i Rinaldi, collegati a loro volta alle famiglie Formicola e Silenzio. Questo gruppo criminale, come spiega la Dia, sta estendendo il suo raggio di influenza anche grazie ad accordi stabiliti con il cartello Giuliano-Sibilli, attivo nel centro storico, nella zona di Forcella. Nel quartiere Barra e nel rione Lotto Zero, intanto, dopo la dissoluzione del clan Abrunzo-Amodio, risulta egemone il sodalizio Cuccao-Aprea, in buoni rapporti con i Rinaldi, e capace di estendere il proprio raggio di azione fino a Massa di Somma, Cercola e San Sebastiano. A Ponticelli, infine, perdono potere le famiglia Alberto-Guarino-Celeste, continuano gli scontri tra i De Micco e i D’Amico, quest’ultimi insediati nel rione Conocal, ed emergono gruppi emergenti, come la famiglia Cito, attiva nel rione De Gasperi.

CAMORRA A NAPOLI, LA MAPPA DEI CLAN: AREA OCCIDENTALE

Gli equilibri tra clan della camorra sembrano instabili anche nell’area occidentale di Napoli. Una delle aree di forte tensione è rappresentata dal rione Traiano, dove sono attivi i gruppi Puccinelli-Petrone, Ivone e il clan Cutolo, composto da giovanissimi affiliati, alcuni dei quali figli di vecchi boss. Stessa situazione a Pianura, dove è stato quasi scompaginato il clan Lago e dove l’organizzazione camorristica sembra essere rappresentata dai Pesce/Marfella, gruppo con solidi legami con i Vigilia, scissionisti del gruppo Grimaldi-Scognamillo di Soccavo (dominanti in quella zona). Sembrano invece sopiti nell’area, spiega ancora la relazione del Ministero dell’Interno sull’operato della Dia, gli scontri tra i Pesce e i Mele. Mentre il gruppo Tommaselli appare fortemente indebolito dagli arresti. A Soccavo gli antagonisti dei Vigilia sono i Sorianiello, un gruppo nato da pochi affiliati ed inizialmente costituitosi per vendicare, nel 2014, l’omicidio di un familiare. Mentre a Fuorigrotta sono attivi soprattutto il clan Iadonisi e il sodalizio Zazo, legato ai Mazzarella, nella cui sfera d’influenza rientra anche il gruppo Vitale-Troncone. A Bagnoli, Agnano e Cavalleggeri d’Aosta, invece, è stato rilevato nel primo semestre del 2015 uno scontro in atto tra i gruppi Giannelli e Zinco.

 

Camorra a Napoli, la mappa dei clan
Camorra a Napoli, la mappa dei clan (Fonte: relazione semestrale del Ministero dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla Dia, primo semestre 2015)

 

CAMORRA A NAPOLI, LA MAPPA DEI CLAN: PROVINCIA

La rete di clan della camorra è fitta anche fuori dalla città, e si estende per tutto il territorio della provincia. La relazione semestrale del Viminale sull’attività della Dia ha fornito anche le mappe dei gruppi criminali attivi sia nella zona orientale che occidentale.

 

 

CAMORRA A CASERTA, SALERNO, BENEVENTO, AVELLINO: LA MAPPA DEI CLAN

È stata aggiornata, infine, la mappa dei clan della camorra attivi nelle province di Caserta, Avellino, Benevento e Caserta.

 

 

(Immagine di copertina: un blitz anticamorra a Napoli. Credit: ANSA / CIRO FUSCO)

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