Caio Giulio Cesare Mussolini: «Non l’ho scelto, ma sono orgoglioso del mio cognome»

06/05/2019 di Enzo Boldi

Il cognome non si può scegliere. È quell’etichetta che, insieme al proprio nome, si porta sulla propria identità per tutta la vita. A meno che un giorno, da maggiorenni, non si decida di fare richiesta per cambiarlo. Ed è per questo motivo che Caio Mussolini, il cui nome completo si arricchisce anche di quel Giulio Cesare console dell’Impero Romano, non può che accettare di aver marchiato a fuoco quel ricordo di suo nonno Benito. Il candidato alle prossime elezioni Europee di Fratelli d’Italia, però, si dice comunque fiero di quel cognome.

«Io ho il mio cognome, lo porto con orgoglio. Mi hanno anche attaccato per il mio nome. Io ovviamente non l’ho scelto, ma sono contento di averlo e non saranno certo queste sterili polemiche che mi fermeranno – ha detto Caio Mussolini durante un comizio a Pescara -. Vorrei parlare di idee, di progetti, vorrei dare un contributo concreto all’interno dell’Europa ed è questo il motivo per cui mi candido». Lui sarà uno dei nomi di Fratelli d’Italia per la circoscrizione del Sud, ed è stato fortemente voluto dalla leader Giorgia Meloni.

Caio Mussolini fiero del proprio cognome

«Ho scelto di candidarmi con Fratelli d’Italia, perché nel panorama politico italiano di oggi è il partito che mi rappresenta meglio – ha proseguito Caio Mussolini -. E poi perché è il partito che ha mantenuto nel tempo una coerenza che purtroppo oggi è rara da vedere. È un partito che discende dalla destra sociale quindi la vera destra in Italia, che molti adesso cercano di copiare o scimmiottare». La destra ovunque: dal cognome agli ideali di cui continua ad andare fiero. Anzi, le polemiche montate su di lui sono tutte strumentali.

Gli attacchi alla sinistra, all’Anpi, a Instagram e ai centri sociali

«Quelle mosse nei miei confronti – ha detto ancora Caio Mussolini – sono polemiche sterili. Polemiche che principalmente vengono da una sinistra che non ha più nulla da dire. Una sinistra che si è allontanata dalle persone, che vive in un mondo parallelo, alieno alla realtà». E dopo aver ‘litigato’ con Facebook, ora se la prende anche con Instagram per la censura dei suoi manifesti: «L’immagine è nascosta per proteggerti da contenuti indesiderati. Eppure il mio manifesto che stanno affiggendo in tutto il Sud – scrive in una nota – è tricolore, dove c’è scritto il mio nome e il mio cognome con un font normalissimo (American Captain, così nessun può dire nulla). Si accusano i russi di interferire con le elezioni europee, ma grazie ai progressisti signori della rete io non ho gli stessi diritti degli altri candidati. Ha ragione Trump, questa censura arbitraria dei big di internet deve cessare. La policy dei social sembra scritta da ANPI e centri sociali».

(foto di copertina: ANSA / CIRO FUSCO)

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