Perché dire «sei un caciottaro» è un insulto?

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Le parole di Ilary Blasi contro Fabrizio Corona sono diventate virali

Tra i momenti concitati della discussione tra Ilary Blasi e Fabrizio Corona in diretta televisiva al Grande Fratello Vip, alla conduttrice è scappato una curiosa parola per apostrofare l’ex fotografo: «caciottaro». Con buona pace dei fattori e dei produttori di formaggio, nel colorito gergo romano questo termine è considerato un insulto. Il latte, il lavoro nelle fattorie, la pastorizzazione e la stagionatura, però, non c’entrano nulla.



Nel linguaggio comune, il termine caciottaro va ben oltre la mera definizione di «colui che fa il formaggio», andando a scavare nel passato di chi vive di pastorizia. Nel gergo moderno, infatti, dicesi caciottaro: una persona non molto fine nei modi e che non ha una grande cultura alle spalle. Un sempliciotto, un uomo (o donna) che si pone con modi rudi e non acculturati per far valere le proprie ragioni a causa del suo basso livello culturale nell’approcciarsi agli altri e alle discussioni su temi non basici.

Corona è un caciottaro?

Insomma, una persona «terra terra» che non è in grado di affrontare discorsi complessi rifugiandosi in un modo di ragionare molto semplice e quasi basico. E la domanda ora è: Fabrizio Corona è davvero un caciottaro? Sì, secondo Ilary Blasi. In fondo è proprio lo stesso ex paparazzo a voler interpretare, ogni volta che si palesa sugli schermi televisivi, il ruolo di chi dice «pane al pane e vino al vino», scadendo – spesse volte – in atteggiamenti rudi e poco fini, provando sempre a difendersi passando al contrattacco, senza mai arretrare di un millimetro.



Totti, Flavia Vento e il racconto di Fabrizio Corona

E così ha fatto anche ieri sera al Grande Fratello, cercando di riprendersi le luci della ribalta attaccando Ilary Blasi su una (presunta) storia che riguarda il passato di Francesco Totti e il (presunto) tradimento dell’allora capitano della Roma con Flavia Vento. Una ricostruzione fatta da Corona 13 anni fa e che il marito della conduttrice ha smentito fortemente in un passaggio della sua autobiografia.

Cosa ha scritto Totti su questa vicenda

Nel suo «Un Capitano», scritto con la collaborazione di Paolo Condò, Totti ha ricostruito così lo scoop (giudicato falso) fatto da Corona 13 anni fa. «Conosco la Vento una sera in cui Ilary non c’è, a un evento sulla Tuscolana: per pubblicizzare un nuovo modello di condizionatori vengono invitati alla festa calciatori e showgirl, il solito mix delle serate romane. Lei mi viene presentata, è una ragazza carina, parliamo qualche minuto e poi, come succede in queste situazioni piene di gente, ci separiamo perché sia lei sia io abbiamo incrociato nuove persone da salutare, e per quella sera non ci vediamo più. La settimana successiva sono con gli amici al Prado, ristorante di Trastevere, quando Giancarlo e Angelo mi segnalano che a un altro tavolo c’è una ragazza che sta cercando di attirare la mia attenzione. È la Vento. Saluti e sorrisi da una parte all’altra della sala, voglio dire senza alzarsi per venirsi incontro, poi ciascuno si dedica alla propria compagnia. Andando via c’è un’altra serie di saluti da lontano, e stop. Me ne vado a casa a dormire».



Francesco Totti: «Corona, ovviamente, bluffava»

In qualche passo successivo del libro, Totti (dopo aver raccontato di aver spiegato la sua verità a Ilary ed esser stato creduto dalla sua futura moglie) spiega il resto della storia e il contatto con il paparazzo: «Qualche giorno dopo Fabrizio Corona non telefonasse a Vito per dirgli che esiste una seconda parte dell’intervista, più dettagliata, unita ad alcune fotografie compromettenti. Lui è pronto a venderle a Gente per 50mila euro, ma se volessimo ritirare tutto dal mercato per la stessa cifra non avrebbe problemi a darcele. A noi la scelta. Vito riceve la telefonata mentre è al Campidoglio, a preparare il piano di sicurezza per il matrimonio. Si consulta con mio fratello Riccardo, perché loro due gestiscono il conto bancario aperto proprio per le nozze, e insieme decidono di pagare a prescindere dalla mia estraneità alla storia: giudicano che in quei giorni la precedenza spetti alla tranquillità di Ilary, qualsiasi cosa possa turbarla va cancellata». Alla fine fu tutto fumo e niente arrosto: «Non a caso, al dunque Corona consegna a Vito un dattiloscritto firmato dalla Vento nel quale ci sono ben poche novità rispetto alla prima parte dell’intervista, e nessuna fotografia. L’evidenza del bluff».