Il duello rusticano (a distanza) tra Roberto Burioni a Giulio Tarro sulla fine del Coronavirus
19/04/2020 di Enzo Boldi
Agli scontri quotidiani a livello politico siamo abituati, quotidianamente. L’emergenza sanitaria legata al Coronavirus ha, però, messo in luce che la nostra classe dirigente non è l’unica a battibeccare. L’ultimo esempio arriva dalla virologia, con lo scambio di battute, a distanza, tra Roberto Burioni e Giulio Tarro. Il tutto è partito da un tweet di Gianfranco Rotondi che ha riportato una presa di posizione – abbastanza ottimistica – da parte dell’ex primario (ora in pensione) dell’ospedale Cotugno di Napoli. Da lì è scattato il Burioni contro Tarro, con tanto di botta e risposta social.
LEGGI ANCHE > Salvini chiede al governo di «cacciare» Ricciardi per un tweet contro Trump
Come detto, tutto è partito da questo tweet condiviso da Gianfranco Rotondi.
Il virologo Giulio Tarro,primario emerito del Cotugno (isoló il vibrione del colera),due volte candidato al Nobel,oggi scommette la sua reputazione dicendo che tra un mese il CORONAVIRUS ci abbandonerà come tutti i corona influenzali.
— Gianfranco Rotondi (@grotondi) April 17, 2020
Questa ricostruzione ottimistica è stata stroncata da Roberto Burioni che ha replicato con un secco: «Tarro è stato candidato al Nobel quanto io a Miss Italia». Insomma, tra i due non sembra tirare una bella aria. Sta di fatto che Gianfranco Rotondi ha sottolineato: «Io non spalleggio né Tarro né altri. Riporto una tesi che alimenta speranza, punto. Dopodiché ricordo che Tarro da primario del Cotugno piegò il colera del 73, questi fin qui hanno fatto solo interviste».
Burioni contro Tarro, scontro tra virologi su Twitter
Questa presa di posizione di Burioni contro Tarro è arrivata all’orecchio dell’ex primario del Cotugno di Napoli, che ha replicato così, sempre attraverso i social.
Burioni scrive su twitter: Se Tarro è virologo da Nobel, io sono Miss Italia.
Su una cosa ha ragione: lui deve fare solo le passerelle come Miss Italia, ma senza aprire bocca— Giulio Tarro (@TarroGiulio) April 19, 2020
Il clima, dunque, è incandescente non solo in politica. Sta di fatto che i social stanno diventando sempre più un teatrino.