Le diverse varianti della bufala della pedofilia «trasformata in orientamento sessuale»

Circolano almeno tre versioni italiane di questa fake news, l'ultima riguarda il governo di Giuseppe Conte

29/06/2022 di Gianmichele Laino

C’è una lunga sequenza di bufale che riguardano l’argomento della pedofilia assimilata a un orientamento sessuale e il panorama dell’informazione italiana pare esserne pieno. Ci siamo trovati più volte di fronte a questa fake news, che è stata associata – di volta in volta e in tutte le salse – a diversi personaggi politici o a diversi movimenti e/o associazioni. L’ultima comparsa della bufala, in ordine di tempo, è un intervento totalmente gratuito ai danni del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. In un tweet condiviso molte volte, si afferma: «Conte durante il suo mandato ha modificato la legge sulla pedofilia, considerandola non più un reato, ma un orientamento sessuale #sapevatelo». Già l’hashtag finale non lascia presagire nulla di buono. In effetti, al di là dell’attenzione di qualche utente distratto che queste parole possono attirare, non c’è nulla di vero in quanto scritto: il governo di Giuseppe Conte (sia la versione numero uno, da alleato della Lega; sia nella versione bis, da alleato di Partito Democratico, Leu e Italia Viva) non ha mai messo mano alla legge che disciplina la pedofilia.

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Bufala pedofilia-orientamento sessuale, la lunga storia

Nel 2013 questa bufala si sviluppò – a partire da una sorta di qui pro quo – all’interno della destra conservatrice americana. Si diffuse la notizia infondata che l’American Psychiatric Association avesse definito la pedofilia un orientamento sessuale (circostanza poi smentita dalla stessa associazione): le sue parole furono riprese dal blog Charisma News, in cui comparve un articolo realizzato da una firma di Fox News (che già da quell’altezza cronologica strizzava l’occhio ai più conservatori tra gli americani). Si trattò, all’epoca, di una delle prime e clamorose bufale di stampo giornalistico (ovvero proposte sotto una forma giornalistica di un articolo) che si diffuse a macchia d’olio su Facebook.

Proprio l’ampia portata della fake news “storica” ha fatto sì che questo modello venisse riproposto in diverse salse, tra l’altro in occasione di disegni di legge che riguardavano la comunità LGBT. Innanzitutto, anche i politici – in passato – non sono stati esenti da scivoloni su questo concetto: tra le altre cose, con un provocatorio emendamento che parlava di pedofilia come orientamento sessuale, Carlo Giovanardi contribuì a non far passare una legge contro l’omofobia. Nel 2020, poi, ci fu il caso del ddl Zan: in quella circostanza lo stesso emendamento che vi abbiamo appena descritto venne attribuito al testo della legge, spacciandolo come intenzione del legislatore. Anche in quella circostanza ci fu una severa smentita da parte delle forze politiche in campo che, nel frattempo, si stavano dando da fare per cercare di far passare in Parlamento un nuovo testo contro l’omofobia (anche quell’iter, dopo una prima fase positiva, non riuscì a trovare uno sbocco in Gazzetta Ufficiale).

Infine, il caso di Giuseppe Conte citato a inizio articolo. Per quanto tempo ancora dovremo assistere alla bufala della pedofilia come orientamento sessuale?

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