Insieme nel mondo, la testimonianza da Bruxelles

01/03/2020 di Redazione

Il funzionario europeo da Bruxelles Francesco Cerasani, invece, traccia un quadro totalmente diverso della situazione: «Nonostante i belgi siano abituati a misure di lockdown, soprattutto in caso di minacce terroristiche, sto vedendo ancora troppa gente per strade. Mi sembra che non si sia compresa la gravità della situazione in questo momento: ho visto persone che continuano a frequentare i parchi, anche con i bambini. Inoltre, nell’ultimo giorno prima della chiusura dei ristoranti e dei locali, c’erano ancora tanti ragazzi che sono andati a cena fuori e si sono assembrati in diversi punti della città. Le comunità italiane a Bruxelles che sono tantissime hanno insistito moltissimo sui social network per chiedere delle misure più stringenti alle autorità locali. Il mio pensiero va soprattutto a quegli italiani che sono qui da meno tempo e che vivono una situazione ancora non ben definita dal punto di vista del contatto con il sistema sanitario belga: in questa situazione è molto importante avere un contatto con il proprio medico curante ed è bene che questa situazione venga prevista soprattutto da quei giovani che vivono a Bruxelles da meno tempo, magari con il supporto delle nostre autorità».

La sua testimonianza per Insieme nel mondo.

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