Brexit, oggi la decisione dell’Europa sul rinvio “flessibile”
10/04/2019 di Gaia Mellone
Theresa May oggi a Bruxelles per il vertice straordinario su Brexit: la deadline avrebbe dovuto essere il 12 aprile, ma il primo ministro non è riuscita a trovare un accordo condiviso con Westminster, e pare che le trattative con il leader dell’opposizione Jeremy Corbyn non stiano andando a gonfie vele. Per questo motivo nei giorni scorsi May ha intrecciato nuovi accordi con l’altro lato della manica riuscendo a ottenere un rinvio, che verrà votato oggi al summit straordinario. «Il Consiglio europeo concorda una proroga per permettere la ratifica dell’Accordo» si legge, secondo quanto riportato dall’Ansa, nella bozza delle conclusioni. Nello stesso testo visionato dall’Ansa si legge anche che se l’accordo dovesse essere raggiunto prima della nuova data, il divorzio scatterà dal primo giorno del mese successivo. L’Europa sembra quindi più che disponibile, ma su quanto tempo concedere dovrà decidere oggi.
Brexit, oggi l’Unione Europea decide sul rinvio “flessibile”
L’Europa sembrerebbe quindi aperta e disponibile a venire incontro a Theresa May, concedendo un rinvio “flessibile”, ovvero pronto a cambiare non appena Westminster decide come e se uscire dall’Unione Europea. May chiede un rimando fino al 30 giugno, con l’assenso del Parlamento Britannico. Escluso Emmanuel Macron, i leader dei 27 sarebbero disponibili a concedere persino un lasso di tempo più ampio, fino al 2020. Il Consiglio Europeo invece parla di una rinvio di un anno, quindi entro il 2019, ma solo a patto che il Regno Unito partecipi alle elezioni europee di maggio, soluzione che indispettisce non poco il capo di Stato Francese, preoccupato delle influenze inglesi. In cambio quindi Londra dovrebbe accettare un “gentlemen’s agreement” e non prendere parte o puntare i piedi su questioni europee a lungo termine, come ad esempio decisioni sul budget e elezioni di presidenti della Commissione o del consiglio Ue. Ovviamente, tutto dipende dall’umore di Westminster: è fondamentale la collaborazione del parlamento inglese, che dovrà decidere se accettare il rinvio, promuovere un nuovo referendum o accettare l’opzione No Deal. Dal canto Europeo, è proprio quest’ultima l’opzione più da scongiurare, e che permette ai leader dell’Unione di continuare a fare concessioni al Regno Unito. Passi avanti sul testo dell’accordo non sono stati fatti, eppure Michel Barnier resta positivo, e difende l’Europa dal No Deal , che andrebbe a colpire profondamente l’Irlanda e sopratutto la Germania.
(credits immagine di copertina: Photo: Kay Nietfeld/dpa)