Brexit, Theresa May ottiene il rinvio della sua proposta

14/03/2019 di Redazione

Piccolo sospiro di sollievo per Theresa May, anche se la Brexit resta un’operazione estremamente complicata. Con voti 412 favorevoli e 202 contrari la Camera dei Comuni britannica ha approvato la mozione del governo della premier Theresa May, che preso atto della doppia bocciatura dell’accordo con l’Ue e dell’eventualità di un divorzio senza accordo, intende ottenere dai Paesi dell’Unione Europea a 27 una proroga della Brexit rispetto alla scadenza inizialmente prevista del 29 marzo.

Brexit, ancora un rinvio sul voto definitivo

La mozione punta a un terzo voto entro il 20 marzo sull’intesa con la Ue, già bocciata due volte dall’aula. Se l’accordo verrà approvato, allora May avrà il mandato di chiedere un breve rinvio tecnico, fino al 30 giugno, per implementare le necessarie misure legislative. Se invece l’accordo non dovesse venire approvato, verrebbe richiesta una proroga di lunga durata, che – avverte il testo della mozione – «necessiterà tuttavia di un chiaro obiettivo» e implicherà con ogni probabilità la partecipazione del Regno Unito alle prossime elezioni europee di fine maggio.

La strategia di Theresa May su Brexit

La giornata è stata particolarmente complessa per la premier britannica, specialmente dopo il mancato accordo nella giornata di ieri, quando la leader conservatrice ha incassato sconfitte su tutta la linea. Non è passato il voto proposto da una deputata indipendente per proporre un secondo referendum sulla Brexit, così come non è passata – questa volta per un soffio – la proposta di Jeremy Corbyn di sottrarre al governo la competenza per decidere sulla Brexit e affidarla esclusivamente al parlamento. Quest’ultima proposta è stata davvero a un passo dall’essere approvata: bocciata con uno scarto minimo, di soli 16 voti.

Ora, Theresa May dovrà tessere nuovamente la tela del suo accordo: in campo ci sono piccole modifiche a quello che ritiene essere il suo accordo fondamentale, quello faticosamente negoziato con l’Unione Europea. Proprio in virtù di quest’ultimo aspetto, infatti, i 27 sono propensi a concedere alla permier britannica dell’altro tempo.

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