Theresa May continua a chiedere rinvii per Brexit e cerca l’aiuto di Corbyn

02/04/2019 di Redazione

Theresa May chiederà l’ennesimo rinvio per la Brexit: nelle intenzioni del primo ministro britannico, c’è quella di cercare un piano di ritiro di compromesso che metta d’accordo il partito conservatore con i labouristi: Downing Street, infatti, potrebbe sostenere e supportare una Brexit più soft rispetto a quella prefigurata da diverse settimane a questa parte dalla premier, frutto di compromessi tra i tories.

Brexit, la May ha chiesto un nuovo rinvio

In un breve discorso alla nazione, avvenuto in seguito a un incontro di gabinetto di sette ore, il primo ministro ha affermato che avrebbe tenuto colloqui con Jeremy Corbyn per cercare un piano sulla Brexit su cui potessero essere d’accordo entrambi i partiti.

Se l’accordo con il leader laburista fosse impossibile, ha detto May, il nuovo piano sarebbe quello di lasciare al voto del Parlamento una serie di opzioni sulla Brexit, con il governo che si impegnerà a mettere in atto qualsiasi versione dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea trovasse una maggioranza tra i rappresentanti del popolo britannico.

La May vuole un accordo su Brexit prima delle elezioni europee

Il rinvio, in ogni caso, non dovrebbe arrivare dopo il 22 maggio. Il compito principale di Theresa May, infatti, è quello di non far partecipare la Gran Bretagna alle imminenti elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Un accordo sulla Brexit precedente a quella data, infatti, scongiurerebbe questa circostanza, che sarebbe alquanto imbarazzante per i governi della Gran Bretagna e per la stessa Unione Europea.

«Questo è un momento difficile per tutti – ha detto Theresa May nel suo breve discorso indirizzato alla nazione – Le discussioni sono molto accese su tutti gli aspetti dell’argomento. Ma possiamo e dobbiamo trovare i compromessi per consegnare al popolo britannico ciò per cui ha votato».

La mossa del primo ministro lascia pensare inevitabilmente a una forma più morbida di Brexit. Resta da vedere come ministri sostenitori della hard Brexit e i parlamentari tories più radicali reagiranno. Il piano di una Brexit in maggio è stato respinto dai Comuni tre volte, e altri due tentativi dei parlamentari di trovare una diversa opzione che andasse in questo senso sono finiti entrambi in stallo. Ma quello che la May ha tenuto ad escludere è la possibilità dell’uscita dall’Europa con un no deal, ovvero senza un accordo.

 

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