Brexit, la mossa di Boris Johnson: chiudere il Parlamento fino al 14 ottobre. La regina dice sì
28/08/2019 di Gaia Mellone
Boris Johnson ha formalmente chiesto di allungare la pausa estiva dei lavori parlamentari dal 9 settembre fino al 14 ottobre. Una mossa che ha solo un precedente, e che mette in seria difficoltà la Regina Elisabetta, ma che gli permetterebbe di neutrale l’opposizione dei “no-deal” in vista della Brexit. E poche ore dopo la richiesta ufficiale, proprio la casa Reale ha deciso di rispondere «yes» alla richiesta di chiusura del Parlamento britannicp.
Brexit, la mossa di Boris Johnson: chiudere del Parlamento fino al 14 ottobre
L’appuntamento per Brexit resta al 31 ottobre, ma in ballo ora ci sono le date della ripresa dei lavori parlamentari. Il neo-primo ministro Boris Johnson ha infatti formalmente richiesto che questi riprendano dopo la pausa estiva il 14 ottobre. In questo modo l’opposizione che promuove il “no deal ” non avrebbe concretamente tempo per opporsi al piano proposto da Boris Johnson. Se già la questione Brexit è spinosa, lo è ancor di più questa mossa di BoJo. Non è la prima volta che succede: ci provò anche Carlo I a metà del 1600, quando scatenò la Guerra civile inglese. L’esito non fu dei migliori. Così facendo Boris Johnson ha messo nell’angolo anche la Regina Elisabetta. Il suo discorso infatti avrebbe riaperto i lavori parlamentari nel periodo usuale, ma ora si troverà a doverlo rimandare per richiesta del premier britannico. Non è detto che sia incline a farlo, ma d’altro canto non è nemmeno inclinazione della monarchia mettere i bastoni tra le ruote. Se decidesse di farlo, sarebbe un atto rivoluzionario nella prassi inglese che ha un valore altissimo. Intanto, le opposizioni insieme allo speaker della Camera Bercow hanno già annunciato di non volerla far passare liscia a Johnson, preannunciando anche la costruzione di un “parlamento alternativo”.
(Credits Immagine di copertina: © Julien Mattia/Le Pictorium Agency via ZUMA Press)