La Brexit rimandata al 2020: ora la Gran Bretagna voterà per il Parlamento UE?

04/04/2019 di Redazione

E adesso cosa succederà alla Brexit? Proviamo a fare chiarezza e a spiegare quello che è successo oggi alla Camera dei Comuni. All’interno dell’assemblea, infatti, è passato – con un solo voto di scarto! – un provvedimento che punta a rimandare l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea al 2020. Yvette Cooper (labour) e Sir Oliver Letwin (conservatori) sono gli autori dell’emendamento che ha permesso questo scenario. Ora, la palla deve passare alla Camera dei Lord che, tuttavia, confermerà quasi certamente l’accordo faticosamente trovato dai parlamentari britannici.

Brexit 2020, coming soon

Ma se la Brexit dovesse avvenire nel 2020, la Gran Bretagna andrà al voto alle elezioni europee 2019 che, negli stati dell’Unione, si svolgeranno dal 22 al 26 maggio? E cosa succederà ai parlamentari eletti dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’unione? In realtà il discorso è molto più complesso: il prossimo 10 aprile ci sarà un Consiglio europeo straordinario, in cui i Paesi dell’Europa a 27 dovranno capire il da farsi con l’accordo portato in quella sede da Theresa May. La possibilità dell’estensione dell’uscita dall’Unioen Europea, tuttavia, potrebbe comportare un plurimo cambiamento di scenario.

Gli scenari verso Brexit 2020

Innanzitutto, la Gran Bretagna sarà costretta a eleggere i suoi rappresentanti a Bruxelles, trovandosi nella paradossale situazione di dover avviare una complessa campagna elettorale a poco più di un mese dalla data del voto. Poi, da qui al 2020, la Gran Bretagna potrebbe avere una maggioranza diversa, dettata da un rimpasto di governo o dal ricorso alle urne per eleggere nuovi rappresentanti. Non è da escludere, poi, che entro il 2020 possa esserci addirittura un nuovo referendum consultivo sulla Brexit che potrebbe ribaltare l’esito del precedente, svoltosi il 23 giugno del 2016.

Insomma, la Gran Bretagna va verso la permanenza nella UE per un altro anno, va verso le elezioni per il Parlamento europeo e non è detto che gli eletti siano costretti a dimettersi prima ancora della metà del loro mandato. Poche idee, ma confuse.

(Credit Image: © Van Den Berg Peter/Aftonbladet/IBL via ZUMA Wire)

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