Boris Johnson è stato spiato con Pegasus?

L'accusa arriva dai ricercatori canadesi di Citizen Lab. A utilizzare lo spyware al numero 10 di Downing Street sarebbero stati gli Emirati Arabi

19/04/2022 di Enzo Boldi

Accuse e smentite, come sempre accade in questi casi. Un gruppo di ricercatori canadesi ha scoperto che lo spyware Pegasus sarebbe stato utilizzato più volte, tra il 2020 e il 2021, per spiare le attività interne al numero 10 di Downing Street, sede e residenza del primo ministro britannico. E non solo: questo tool realizzato dall’azienda israeliana NSO Group Technologies sarebbe stato utilizzato non solo su Boris Johnson spiato, ma anche per monitorare e intercettare quel che avveniva all’interno della sede del Ministero degli Esteri di Londra.

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Come spiega The Guardian, l’accusa arriva da Citizen Lab, un gruppo di ricercatori sulla sicurezza informatica che ha sede nell’Università di Toronto (Canada). Gli esperti hanno individuato diversi episodi di utilizzo dello spyware Pegasus sul numero 10 di Downing Street. E questi attacchi, utilizzando quel noto software – già protagonista di altre vicende simili, prodotto dagli israeliani di NSO Group – sarebbero stati condotti dagli Emirati Arabi. Seguendo le dinamiche classiche dello spyware protagonista di clamorose indagini internazionali. Perché quel software è venduto solamente agli Stati come supporto alle indagini sul terrorismo. Ma questa è solamente la teoria, perché la pratica – come storia insegna – mostra un utilizzo ben differente e su larga scala.

Boris Johnson spiato attraverso Pegasus?

Antefatti storici che devono essere necessariamente attualizzati. I ricercatori di Citizen Lab non hanno pubblicato i nominativi delle persone, membri dello staff del governo britannico, che sarebbe state spiate attraverso Pegasus. Ma, con grande certezza, hanno individuato nella sede di Downing Street uno dei punti focali. E quel civico dieci corrisponde alla residenza e agli uffici di quel Boris Johnson spiato. O che dovrebbe esser stato spiato dagli Emirati Arabi. E gli stessi ricercatori canadesi hanno sottolineato come, utilizzando lo stesso sistema e lo stesso software, anche il Ministero degli Esteri della Gran Bretagna sarebbe finito nel mirino dell’attacco da parte di quattro Paesi: agli Emirati Arabi si aggiungerebbero anche India, Cipro e Giordania.

La versione di NSO Group

Accuse e smentite. Perché la società israeliana ha respinto fortemente l’utilizzo – non suo, ma per conto terzi – del suo software per le attività di spionaggio illecito evidenziate dalle analisi dei ricercatori canadesi: «NSO continua ad essere presa di mira da un certo numero di organizzazioni politicamente motivate, come Citizen Lab e Amnesty, per produrre rapporti imprecisi e infondati basati su informazioni vaghe e incomplete. Le informazioni raccolte in merito a queste accuse sono, ancora una volta, false e non possono essere correlate ai prodotti NSO per motivi tecnologici e contrattuali».

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