Bologna, giù dall’ottavo piano: muoiono due ragazzini di 11 e 14 anni

23/03/2019 di Redazione

Tragedia a Bologna, nel palazzo della Barca, palazzo Ater simbolo del quartiere popolare della città felsinea. L’episodio si è verificato in via Quirino di Marzio: due ragazzini di 14 e 11 anni sono morti dopo essere precipitati dall’ottavo piano dello stabile. Stando alle prime informazioni, si tratterebbe di due fratelli di origini kenyane. I ragazzini sarebbero caduti all’interno di un cortile interno e a dare l’allarme sarebbero state alcune persone residenti nell’area che hanno visto i loro corpi riversi sull’asfalto.

Bologna, tragedia al palazzo della Barca

L’età dei due ragazzini è stata resa nota in seguito alle dichiarazioni di alcuni testimoni che si trovavano sul posto subito dopo quello che sembra un tragico incidente. L’episodio si è verificato intorno alle 10. Sul posto la Polizia e il 118 che ha tentato invano di rianimarli. Al momento non si conoscono le cause di quello che è successo.

Le indagini della polizia sulla morte dei due ragazzini a Bologna

I residenti sono sotto choc dopo aver visto i due corpi sull’asfalto. Il quartiere in cui si è verificato il tragico episodio è una zona molto conosciuta di Bologna. Qui, l’edilizia popolare si incontra con il tentativo di riqualificazione del territorio, attraverso la presenza di spazi adibiti a esercizi commerciali. Tuttavia, in molti casi, quest’area è stata abbandonata, anche dalle istituzioni – come hanno spesso denunciato gli abitanti del quartiere.

Bisognerà capire cosa ha spiento questi due ragazzini a volare giù dall’ottavo piano di una palazzina. Sul posto, le forze dell’ordine stanno cercando di acquisire delle testimonianze anche da persone che avrebbero potuto assistere – data l’ora centrale della mattinata – all’episodio.

«Stavo andando al bar, erano le 10.25 – ha raccontato un testimone -, ho visto la scena e un mio amico ha chiamato l’ambulanza. Quando ho visto i soccorritori mettersi le mani nei capelli ho capito. Per quei due ragazzini non c’era niente da fare. Li conoscevano tutti: li vedevamo andare a scuola ogni giorno con la mamma».

[FOTO: Via Quirino di Marzo, foto da Google Maps]

Share this article
TAGS