Boldrini: «Bene Spadafora, ma mi sembra un po’ Alice nel Paese delle Meraviglie»

09/07/2019 di Enzo Boldi

La ‘frattura del giorno’ all’interno della maggioranza arriva con la polemica a distanza tra il sottosegretario M5S alla Presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora e il ministro dell’Interno (e vicepremier) Matteo Salvini. Il leghista ha chiesto le dimissioni del pentastellato dopo l’intervista rilasciata quest’oggi in cui ha parlato apertamente di linguaggio sessista all’interno del governo. Il riferimento è più che palese. Luigi Di Maio ha confermato che il suo esponente rimarrà al proprio posto, ma a sintetizzare questa giornata di polemiche sono le parole di Laura Boldrini.

L’ex presidente della Camera – da sempre attenta alle questioni che riguardano l’odio sul web, il sessismo e il linguaggio violento (partendo dai social) – ha detto di aver apprezzato l’intervista di Vincenzo Spadafora che ha messo in luce fatti che, però, erano eclatanti e non solo dagli ultimi giorni. Per questo motivo, dopo il plauso per quelle parole, Laura Boldrini ha fatto un accostamento tra il sottosegretario e una favola di Lewis Carroll.

Boldrini, Spadafora e Alice nel paese delle meraviglie

«Ho apprezzato la sua intervista – ha detto Laura Boldrini all’Huffington Post -. Ma mi è sembrato un po’ Alice nel Paese delle Meraviglie. La violenza verbale di Salvini era nota a tutti. Non dimentichiamoci delle bambole gonfiabili, oppure non scordiamo le ragazze che lo hanno attaccato esposte nelle sue pagine Facebook e Twitter. Ecco perché la posizione di Spadafora mi sembra poco credibile».

Principi o poltrone?

Insomma, l’intervista con le ‘accuse’ a Salvini da parte del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è fuori tempo massimo. L’uso del linguaggio del leader della Lega (sui social, in maniera particolare, ma anche nei vari comizi e ospitate televisive) era noto da tempo. Non solo da stamattina. E Laura Boldrini ora gli chiede se hanno più valore i suoi principi etico-morali o la poltrona all’interno del governo.

(foto di copertina: Matteo Nardone/Pacific Press via ZUMA Wire + ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)

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