Quel che funziona su Twitch non funziona in televisione: il caso della BoboTV sbarcata sulla Rai

Non parliamo in termini di dati di audience, ma della resa di un format che ha il suo valore su una piattaforma. E tutto ciò viene perduto passando ai media tradizionali

22/11/2022 di Enzo Boldi

Chi nasce social, rischia di “morire” in televisione. La prima giornata completa del Mondiale di calcio in Qatar si è conclusa lunedì sera e la Rai, che detiene i diritti di trasmissione in chiaro per l’Italia, non si limita a trasmettere le partite e offre anche programmi di approfondimento (e intrattenimento) attorno a questo evento. Oltre all’appuntamento condotto dalla direttrice di RaiSport Alessandra De Stefano – “Il Circolo dei Mondiali“, che ricalca il format di successo andato in scena durante le Olimpiadi – la televisione pubblica ha deciso di rendersi protagonista di un esperimento: traslare un format di successo trasmesso su Twitch e mostrarlo al pubblico televisivo (che ha caratteristiche, non solo anagrafiche) ben differenti. Ma la prima “prova” della BoboTV sulla Rai non ha scaldato i cuori (per usare un eufemismo).

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Quattro minuti e 20 secondi. Una vera e propria pillola ristretta, ben diversa dalle lunghe chiacchierate che Christian Vieri, Antonio Cassano, Lele Adani (collegato dal Qatar) e Nicola Ventola offrono – interagendo anche con loro – agli utenti Twitch nel loro ormai consolidato format social. Tempi ridottissimi in cui, tra le tante cose, oltre a cambiare il pubblico di rifermento mutano anche le dinamiche del “programma”. E il pubblico, ovviamente, non ha premiato la scelta di “convertire” un fortunato esperimento social-streaming i un molto più abbonato mini-programma trasmesso dal primo canale della televisione pubblica. Lo share (con  724mila spettatori) registrato, infatti, è stato pari al 6,1% delle persone che in quel momento erano davanti a un televisore.

BoboTV sulla Rai, un esperimento che non funziona

Ma cosa non funziona nell’esperimento della BoboTV sulla Rai? Praticamente tutto. Al netto delle simpatie che si possono provare per i quattro personaggi protagonisti del format, chi si aspettava di rivedere scene di “incontrollata gioia” (anche dialettica) mostrate sui Twitch è rimasto fortemente deluso. Il tutto si unisce a quei 4′ e 20” di spazio televisivo concesso, durante i quali Adani, Vieri, Ventola e Cassano si sono limitati a dare i loro pronostici sulla vittoria del Mondiale in Qatar. Insomma, il minimo sindacale che poteva essere offerto al pubblico in un altro spazio dedicato – magari integrato (senza essere una appendice a sé) a una trasmissione -, senza provare a rendere televisivo ciò che è nato sui social. Questa sera ci sarà la seconda puntata-pillola, accadrà qualcosa di diverso?

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