Le challenge su TikTok e i giornali che dimenticano di usare i condizionali nei titoli

La vicenda che vede vittima una bambina palermitana ha ancora contorni non delineati

21/01/2021 di Enzo Boldi

Se non ci sono conferme ufficiali, occorre utilizzare tu i condizionali del caso – a livello giornalistico – per affrontare alcuni (delicati) argomenti. In special modo quando si tratta di un fatto di cronaca come quello accaduto a Palermo, dove una bambina di 10 anni è stata ricoverata in Ospedale, nel reparto rianimazione, per un principio di soffocamento. Molte testate hanno immediatamente parlato di un gioco, una sfida, nata su TikTok, denominata Blackout Challenge. Altri, invece, parlano di Hanging challenge. Siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma scorrendo tra i titoli di molti giornali, sembra esserci una certezza (che, invece, non c’è).

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La bambina si sarebbe stretta una cintura attorno al collo. Forse per partecipare a una challenge su TikTok? Questo aspetto ancora non è stato chiarito e non ci sono indicazioni in questa direzione. Come spesso capita quando accadono fatti di cronaca che riguardano i minori, l’attenzione si sposta immediatamente sui social. Fenomeni su piattaforme che, spesso e volentieri, vengono additate anche per colpe non loro.

Blackout challenge, i titoli senza condizionali su un fatto di cronaca

Ricordiamo, per esempio, un fatto accaduto a Napoli alla fine delle scorso settembre. Un bambino si è lanciato dalla finestra e subito si è parlato di una sfida nata online, citando il nome di «Jonathan Galindo», un personaggio inesistente attorno a cui è stata nata una narrazione che ha provocato solamente emulazione con la nascita di molti profili social con quell’identità (e foto) fittizia).

I dovrebbe e i potrebbe

Visti i precedenti – e anche leggendo il contenuto degli articoli – occorre che i giornali evitassero titoli che invitano alla certezza, limitandosi a indicare i condizionali che contraddistinguono una vicenda come quella della bambina di Palermo. Perché il rischio è di alimentare (o addirittura far nascere) fenomeni di emulazione.

 

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