I biologi chiamano la sicurezza per contenere i no vax

02/03/2018 di Redazione

I biologi chiamano la sicurezza per contenere proteste dei no vax. Il convegno dell’Ordine professionale dal titolo ‘Le nuove frontiere della Biologia’ in programma stamattina a Roma si è aperto davanti a 400 persone con la presenza di uomini degli istituti di vigilanza privati, ingaggiati per evitare problemi legati ad eventuali contestazioni degli attivisti che si oppongono all’obbligatorietà vaccinale estesa dalla recente legge Lorenzin.

I biologi chiamano le sicurezza per contenere i no vax, che non protestano

Ad accogliere i partecipanti e i relatori italiani e internazionali sono stati dunque, sia dentro che fuori la sala, uomini della security. «La sicurezza – ha spiegato il presidente dell’Ordine Vincenzo D’Anna – è schierata perché ci è stato chiesto accesso da parte di diverse centinaia di persone non qualificate, il cosiddetto popolo dei no vax, fatto di casalinghe, impiegati, pensionati. Temevamo, non una protesta contro di noi, ma il tentativo di rilanciare tematiche care a quanti sono contrari all’obbligo vaccinale. Non vogliamo prestarci a questo».

Del convegno si era parlato per per un programma con interventi di relatori italiani e internazionali noti per posizioni critiche sui vaccini. Le contestazioni per il convegno dei biologi, organizzato in occasione del cinquantenario dell’Ordine, erano passate su media e social, arrivando anche su riviste scientifiche del calibro del British Medical Journal, ma hanno attirato anche critiche da parte della Federazione Nazionale dell’Ordine dei medici e degli stessi biologi universitari.

I biologi evitano di parlare del decreto vaccini

«Non parleremo del decreto vaccini né della necessità o meno di fare le vaccinazione», ha chiarito D’Anna, senatore del gruppo Ala che aveva esternato la sua contrarietà al decreto Lorenzin durante la discussione in aula a Palazzo Madama. «Abbiamo invitato imminenti scienziati. L’unico che parlerà di vaccini e della neurotossicità, come fatto fisiologico e non come polemica, sarà Giulio Tarro, virologo noto. A noi interessa come le nanoparticelle stiano inquinando l’ambiente e come i metalli pesanti fanno invecchiare i tessuti. L’abbiamo chiamato ‘nuova frontiera’ perché vogliamo parlare anche di aspetti scientifici ancora non conclamati».

Nel contestato panel dei relatori figura anche il Nobel Luc Montagnier, tra gli scopritori del virus Hiv ma anche sostenitore dell’omeopatia e del legame tra autismo e vaccini, teoria smentita dalla comunità scientifica. Assenti invece l’atteso immunologo dell’Università di Tel Aviv Yehuda Shoenfeld, fautore di teorie su metalli pesanti e neurotossicità, e Giovanni Rezza, epidemiologo dell’Istituto Superiore di Sanità.

(Foto di copertina: una recente manifestazione dei no vax. Credit: : ANSA / RICCARDO ANTIMIANI)

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