Le sardine si pentono: «La biografia di Mattia Santori doveva essere più sobria»

Nella scorsa settimana era stato pubblicato un post sulla pagina 6000 sardine

24/08/2020 di Gianmichele Laino

Si è parlato molto della biografia di Mattia Santori sulla pagina 6000 sardine. In molti l’hanno vista come un tentativo di beatificazione del leader del movimento nato in concomitanza con le elezioni regionali in Emilia-Romagna e che è risultato abbastanza decisivo nella vittoria di Stefano Bonaccini. Il rischio, adesso, è un effetto boomerang nel corso di queste elezioni regionali, che si annunciano più complesse per il centrosinistra rispetto a quelle in Emilia-Romagna.

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Biografia Santori, le sardine dicono di aver esagerato

«Se gli chiedi quanto gli pesi la sua nuova vita ti risponde sorridente che “le sardine sono nate dicendo che il terreno fertile al populismo è la passività delle persone, se ci fossimo nascosti non saremmo stati coerenti” – si legge in un passaggio del lunghissimo post -. Alla fine è tutto qua: se vuoi che la politica non sia ridotta ad una giungla di volpi, lupi e sciacalli, armati di coraggio, mettici il cuore, lavora per la collettività, rivendicando una visione alta e un senso di appartenenza ad una dimensione sardinica». Il tutto corredato da un doppio arcobaleno e dalla foto di Mattia Santori che dà le spalle all’obiettivo e guarda verso l’infinito.

Biografia Santori, la retromarcia delle sardine

Il Corriere della Sera riporta una parziale marcia indietro dei portavoce delle Sardine rispetto a questa biografia di Mattia Santori che ha tanto fatto discutere e che ha sollevato più di un’ironia da parte del popolo del web:

«Non volevamo raccontare un semidio – dicono -, noi siamo contro la personalizzazione della politica. Quel racconto doveva essere inserito in una serie con altri protagonisti. Abbiamo sbagliato a non spiegare il contesto e anche a partire proprio con Mattia, con un testo che doveva essere più sobrio».

Di Mattia Santori erano state quasi cantate le gesta, con il suo percorso di studi (particolarmente preso di mira è stato il passaggio sui cinque anni di scuola alberghiera, salvo poi rendersi conto di non avere la vocazione per la cucina) e con la sua ultima attività politica, sempre letta in chiave positiva, anche quando si trattava di spiegare gli errori. Se le Sardine vorranno avere un ruolo effettivo nell’agone politico italiano, sarebbe opportuno limare alcuni passaggi non proprio vincenti in campo di comunicazione.

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