Il vergognoso commento alla notizia del bimbo morto nel carrello di un aereo: «Ha pensato di farsi rimborsare il biglietto?»

Ci risiamo. Ogni maledetta volta che arrivano tragiche notizie che coinvolgono persone non italiane, magari dal colore della pelle più scuro di quel che siamo abituati a considerare ‘nostro’, i social tornano a stuzzicare quel malcelato istinto razzista ben presente in buona parte degli abitanti di quello che era il Bel Paese. L’ultimo caso riguarda la morte di un bambino di dieci anni, partito dalla Costa D’Avorio e trovato morto all’interno del carrello di un aereo della Air France. E anche sul povero bimbo migrante morto c’è chi pensa di fare becera ironia.

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La vergogna viaggia sui social e arriva anche da quelle persone che sembrano essere le più insospettabili. E la conferma ce l’ha data questo commento: «Ha pensato di farsi rimborsare il biglietto?». Il tutto postato da una donna, non più giovanissima. Insomma, ci si aspetta saggezza anche per via della tenera foto del profilo in cui lei si è lasciata immortalare in compagnia del suo piccolo nipote. E, invece, non curante dell’immagine del piccolo al suo fianco in quella immagine, ha scritto quell’obbrobrio.

Gli insulti al bimbo migrante morto in aereo

Essere disumani, pensando di fare ironia. Eppure l’età della donna – tra l’altro proprietaria di una pizzeria tavola calda a Milano, che ora è stata invasa di recensioni negative – dovrebbe far pensare (o almeno sperare) in un minimo di saggezza e amore per il prossimo. E invece no, neanche sulla tragedia del bimbo migrante morto all’interno dell’aereo si riescono a placare quegli istinti che non possono che esser definiti razzisti.

«Ha pensato di farsi rimborsare il biglietto?»

E se non basta l’età a suggerire di placare le dita da leoni da tastiera e spingerci a rinunciare a scrivere una cosa infame a caccia di facile like social, allora vuol dire che il destino morale del nostro Paese è segnato. Si è toccato il fondo tanto tempo fa, si è iniziato a scavare. E, ora, si è quasi arrivati al punto di non ritorno. Questo è vergognoso.

(foto di copertina: da screenshoot pubblicato da Anna Rita Leonardi)

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