Perché si parla di Bikinioff, il bot basato sull’AI che permette di spogliare le persone

Un fenomeno sempre più diffuso che coinvolge soprattutto i minori

18/04/2023 di Enzo Boldi

Il fenomeno dei deepfake a sfondo sessuale non è una novità all’interno dell’ecosistema Internet. Già in passato ci sono stati numerose segnalazioni di portali e app in grado di creare – attraverso strumenti di intelligenza artificiale più o meno sviluppata – immagini o video di carattere pornografico partendo da fotografie o filmati. Con il passare del tempo, tutto questo ha allargato i propri confini diventando sempre più invasivo all’interno anche delle piattaforme social. L’ultimo caso riguarda un’app bot (su Telegram) chiamata Bikinioff.

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Già dal nome si può capire l’intento: togliere il bikini. Ovvero, spogliare le persone immortalate (vestite) da una fotografia. E sul sito che rimanda alla “chatbot” su Telegram questo obiettivo non viene celato:

«La nostra avanzata tecnologia di modifica delle immagini può rimuovere facilmente i vestiti da qualsiasi immagine, lasciando dietro di sé solo lo stretto necessario».

Dunque, la creazione del deepfake a sfondo sessuale è dichiarata. Ma perché se ne parla in Italia? Di recente, a Roma, cinque studentesse di una scuola media avevano denunciato la circolazione – su Whatsapp – di alcune loro immagini di nudo, generate proprio attraverso sistemi di intelligenza artificiale. Nonostante la richiesta di intervento nei confronti di chi le aveva realizzate (e diffuse) il gip ha deciso di archiviare il caso – tra le polemiche – derubricando il comportamento dei due (14enni, compagni di classe delle vittime) di «impudenza ascrivibile a leggerezza tipicamente giovanile».

Bikinioff, l’app bot che spoglia le persone da una foto

Un caso che ha portato molti media a parlare di Bikinioff, ma prima di approfondire tutto ciò occorre fare un appunto. Questa vicenda ha dei contorni non ben definiti per via delle date: si parla di alcune denunce depositate ad agosto 2022 (come raccontato da Il Corriere della Sera) e di altri episodi avvenuti nelle ultime tre settimane (come riporta La Repubblica). Nel primo caso appare difficile parlare dell’utilizzo del bot Telegram Bikinioff (visto che sia il sito che il canale bot sull’app di messaggistica istantanea sono stati pubblicati lo scorso 7 febbraio), mentre nel secondo il fattore temporale collima con la comparsa online di questa app bot. Al netto di tutto ciò, continua a essere preoccupante questo fenomeno. Per diversi motivi.

Oltre al fatto che si utilizzi un sistema avanzato di intelligenza artificiale (che produce nudi iper-realistici), c’è una questione che deve far sollevare diverse preoccupazioni: trattandosi di un bot su Telegram, tutte le persone hanno libero accesso. Dunque, anche i minorenni. Il tutto nonostante la policy presente sul sito di Bikinioff.

«Solo le persone di età pari o superiore a 18 anni sono autorizzate ad accedere al nostro Servizio. Il nostro Servizio non si rivolge a persone di età inferiore ai 18 anni (“Bambini”). Non raccogliamo consapevolmente informazioni di identificazione personale dai bambini. Se involontariamente raccogliamo dati personali, troviamo contenuti con o relativi a un minore di 18 anni, cancelleremo tali informazioni nel più breve tempo possibile». La realtà è differente, vista l’assenza dell’age verification all’accesso, trattandosi di un bot su Telegram.

Foto, pagamenti e criptovalute

Al netto di tutto ciò, questo bot ha riscosso un preoccupante successo anche tra i minori (non a caso l’accusa nei confronti degli adolescenti denunciati era di “scambio di materiale pedopornografico). Anche perché il funzionamento è terribilmente semplice: al primo accesso si ha la possibilità di usufruire di un token gratuito. Quindi di effettuare l’upload di un’immagine e procedere con la “denudazione” attraverso l’intelligenza artificiale. Poi, per altri contenuti, occorre effettuare un pagamento attraverso diversi sistemi (compresi Google Pay, Carte di Credito e Criptovalute).

A sviluppare questo bot è un’azienda estone: la Crystal Future OÜ. Navigando sul loro sito ufficiale, si riesce a capire ben poco. Non c’è alcun riferimento a Bikinioff e, soprattutto, ci sono esclusivamente “progetti” legati ai videogiochi.

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