Bibbiano, madre affidataria lascia la piccola sotto il temporale: «Non ti voglio più»

Con il procedere delle indagini su quello ormai noto come “il caso Bibbiano“, emergono storie sempre più terribili. L’ultima riguarda una madre affidataria, che puniva la bambina lasciandola sola sotto il temporale e dicendole «non ti voglio più».

Bibbiano, madre affidataria lascia la piccola sotto il temporale: «Non ti voglio più»

La bambina sembra abbia protestato più volte di non poter vedere i suoi genitori, e di non capire perché questo le venga impedito. La bambina si rifiutava anche di testimoniare in merito ad abusi mai subiti, e per questo era stata punita dalla madre affidataria. La donna, intercettata, aveva sgridato la piccola per questi motivi mentre si trovavano in macchina. La piccola, il cui nome Anna è di fantasia, era nell’auto con la donna che agitando un telefono le dice «Pensi che? Anna pensa che???  Daii! – grida la donna con un tono di voce sempre più alto e adirato – Quando mi vedi davanti al telefono Anna pensa che??? Dai dillo!!!». Anna, la bambina, però risponde che non vuole parlare e che pensa di avere ragione. A questo punto la donna perde la pazienza. «Porca puttana… porca puttana vai da sola a piedi… porca puttana! Scendi! Scendi! Non ti voglio più» le urla addosso. Si sente anche il rumore di uno sportello che si apre e lo scrosciare di un temporale di novembre. «Io non ti voglio più, scendi!» continua a gridare la donna contro la bambina che spaventata pronuncia un flebile «Perché…».

Non solo l’episodio sotto il temporale, anche il dialogo falsato con la psicologa

La stessa donna è stata registrata anche in un altra occasione, sempre tramite intercettazione.  Questa volta vorrebbe punire la bambina per non aver messo nero su bianco gli abusi presunti subiti. «Tu non ci scrivi  perché c’hai paura di scrivere, perché le cose che devi scrivere adesso sono talmente profonde che non ti va più di scriverci – dice la donna – Non ci vuoi neanche andare vicino». Stando a quanto attestato dagli atti della inchiesta la donna avrebbe continuato a cercare di convincere la piccola anche alzando il tono della voce: «Anziché dire… io sono così perché mi è successo questo! Piuttosto che dare la colpa a quelli che ti hanno fatto male dai la colpa a quelli che ti vogliono bene!» riferendosi al fatto che la piccola avrebbe solo fatto presente le violente sgridate dei genitori affidatari.  La piccola ha sempre detto di non aver subito alcun abuso, e ci sono le registrazioni dei dialoghi tra lei, la madre affidataria e la psicologa dove le due donne danno ad intendere dei presunti abusi o paure che la bambina nega di aver mai vissuto o detto.

Indagata dalla Procura reggiana, la donna è stata osservata e le sue parole fissate in una intercettazione ambientale, mandata in onda dal TgR Emilia-Romagna all’interno di un servizio di Luca Ponzi, ri-pubblicato sui social network anche dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Una intercettazione che conferma quanto emerso anche all’interno dell’inchiesta dove si parla di una bambina vittima di vessazioni psicologiche da parte della madre affidataria, al solo scopo di sminuire e denigrare i veri genitori.

(credits immagine di copertina:Pixabay License)

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