Non parlate di elettroshock nel caso dei bambini di Bibbiano

01/07/2019 di Redazione

La precisazione arriva direttamente dalle carte dei magistrati che stanno indagando sulle vicende dei bambini di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia. Sull’onda dell’emotività che una notizia del genere può scatenare (ci sono tutti gli elementi: i maltrattamenti ai bambini, gli arresti, la collusione con la politica), infatti, sono state diffuse delle notizie approssimative, che vanno a confondere il quadro. La sensazione, ormai, è che la frittata sia fatta e che sia difficilissimo recuperare.

Bibbiano: è un errore parlare di elettroshock

Proviamoci. Innanzitutto, bisogna colpire la parte più sensazionalistica della vicenda. Quella, cioè, in base alla quale ai bambini sarebbe stata fatta cambiare idea sulle proprie famiglie in seguito a trattamenti con l’elettroshock. Vi ricorderete che tempo fa si scatenò un ampio dibattito sulla pratica dell’elettroshock. Nel 2017, infatti, un’inchiesta de L’Espresso rivelò che in Italia diverse strutture avevano fatto uso di questa pratica, sottolineandone i benefici. Addirittura si stilò una tabella con un numero esatto di persone che erano state sottoposte al trattamento: 300 pazienti.

Cos’è la terapia EMDR che veniva usata a Bibbiano

La percentuale, su 60 milioni di italiani, è decisamente irrisoria. Ecco perché l’elettroshock non è praticato in tutte le strutture e non si hanno a disposizione i macchinari per metterlo in atto sui pazienti. Difficile che a Reggio Emilia si derogasse a questo principio. Capiamo meglio, allora, cosa sono questi ‘impulsi elettrici’ ai quali i bambini sarebbero stati sottoposti. Non è certo elettroshock: si tratta invece di una pratica adottata nell’ambito della terapia EMDR, ormai adottata da tutti nell’ambito della psicoterapia.

Ci si focalizza sull’esperienza traumatica e si cambia la prospettiva del paziente nei confronti di quest’ultima, garantendo una sua assimilazione. Per far questo, il paziente risponde agli stimoli, soprattutto oculari: il dispositivo elettrico che era stato ritrovato a Bibbiano era collegato ad alcune manopole per farle vibrare e non certo ai pazienti. Attraverso queste manopole, invece, i pazienti ricevevano quegli impulsi (esterni e assolutamente non invasivi) per permettere loro di utilizzare il metodo EMDR.

La posizione del sindaco di Bibbiano

Da specificare anche la posizione del sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti: «Risponde solo di abuso d’ufficio e falso – ha riportato un articolo di Repubblica, dove i capi di imputazione risultano essere piuttosto chiari -. Gli viene contestato di aver violato le norme sull’affidamento dei locali dove si svolgevano le sedute terapeutiche, ma non è coinvolto nei crimini contro i minori». Insomma, non si tratta di quel sindaco-orco che una certa narrazione politica vuole farci immaginare e che sta facendo breccia nelle menti di qualcuno, bersagliato da informazioni parziali. Il sindaco, infatti, avrebbe agevolato le procedure per l’affidamento dei locali. Un problema dell’amministrazione, non certo di sostanza rispetto alle presunte false dichiarazioni alle quali venivano costretti i bambini o che venivano ritoccate negli atti relativi ai processi di affidamento.

[FOTO di repertorio ANSA/Sabrina Pignedoli]

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