Besart Imeri assolto in appello per l’uccisione del figlio: «Era in preda a delirio religioso»

Il 4 gennaio 2018 Besart Imeri soffocò il figlio Hamid di 5 anni nella macchina sotto la loro abitazione a Cupramontana. Da allora l’uomo macedone è rimasto nel carcere di Montacuto ed era stato condannato a 12 anni di reclusione. Sentenza però rovesciata dalla Corte d’Appello che lo ha invece assolto: il 27enne era in preda ad un delirio mistico religioso.

Besart Imeri, assolto in appello per l’uccisione del figlio: «Era in preda a delirio religioso»

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Quando confessò di aver tappato il naso e la bocca del figlio fino a farlo soffocare, Besart Imeri disse di essere stato spinto da una forza sovrannaturale, che si era impossessata di lui già da qualche mese. Tanto che il gup Francesca De Palma riconobbe la seminfermità mentale dell’imputato, confermata dalla perizia eseguita dalla psichiatra Francesca Bozzi su disposizione del gup e da quella eseguita dallo psichiatra Massimo Melchiorre per volere dei legali difensori.

La condanna fu di 12 anni e mezzo di reclusione, ora ribaltata dalla Corte di Appello a cui ha fatto ricorso l’avvocato difensore di Imeri, Raffaele Sebastianelli. I giudici hanno infatti giudicato il 27enne completamente incapace di intendere e di volere, anche sulla base della nuova perizia effettuata dallo psichiatra Renato Ariatti che ha riscontratoun delirio mistico religioso, scatenato dallo stress per aver perso il lavoro come operaio e dall’arrivo del secondo figlio. e lo hanno per questo assolto, prescrivendogli però la permanenza e trattamento per 10 anni all’interno di una Rems per malati psichiatrici poiché giudicato come socialmente pericoloso.

(Credits immagine di copertina: Facebook Imeri Besart)

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