Berlusconi dimesso dall’ospedale: «Temevo fosse arrivata la fine del girone»

06/05/2019 di Enzo Boldi

Dopo una settimana di ricovero al San Raffaele di Milano, Silvio Berlusconi è stato dimesso ed è già pronto per seguire in prima persona la campagna elettorale di Forza Italia in vista delle elezioni Europee del prossimo 26 maggio. L’occlusione intestinale, per cui è stato operato la scorsa settimana, sembra esser già nel passato del leader azzurro, anche se per lui – questa volta – la paura è stata forte, molto più degli altri guai avuti con la salute in passato.

«Sto bene, ho avuto una bella paura ma sono pronto per la campagna elettorale – ha detto Silvio Berlusconi ai cronisti che lo attendevano fuori dal San Raffaele per le sue dimissioni dall’ospedale milanese -. Tante cose che si sono succedute negli ultimi tempi mi hanno fatto pensare di essere arrivato alla fine del girone, invece ho avuto una ripresa formidabile». Il leader di Forza Italia ha, inoltre, rassicurato sui risultati degli ultimi esami effettuati prima di lasciare il nosocomio, spiegando che tutto è nella norma.

Berlusconi e la paure di esser arrivato alla fine

E il suo ritorno in campo, l’ennesimo, partirà da dove aveva lasciato: il timone di Forza Italia in vista delle elezioni Europee del 26 maggio: «Ho promesso a chi mi ha curato qualche altro giorno di convalescenza – ha spiegato Silvio Berlusconi -. Dunque, farò campagna elettorale nelle ultime due settimane prima del voto, così potrò mettermi bene in contatto con gli italiani perché capiscano in che situazione siamo, una situazione grave».

Dall’apertura a Salvini nel Ppe all’obiettivo di tornare al governo

Due sono i suoi progetti per l’immediato futuro. Il primo riguarda le alleanze europee: «Io credo di avere un passato in Europa che potrà far sì che io possa essere ascoltato con rispetto. È importante che possa io parlare anche all’interno del Partito popolare europeo per determinare quello che sto dicendo – ha detto Berlusconi -. Il Ppe deve lasciare l’alleanza con la sinistra e creare nuove alleanze con i liberali, i conservatori, la destra democratica, anche magari con quella testa matta di Orban, con Salvini perché devono capire che come nazionalisti non potrebbero fare niente e contare niente in Europa».

Il secondo riguarda la guida del Paese, da togliere assolutamente dalle mani del Movimento 5 Stelle: «Noi come Forza Italia – ha concluso Berlusconi – ci siamo dati una missione per l’Italia, quella di avere dei voti che uniti a qualche voto negativo degli alti partiti che oggi stanno insieme al governo possano dare la possibilità di un nuovo governo. Questo con una maggioranza da trovare in parlamento o con nuove elezioni».

(foto di copertina: ANSA/CLAUDIO PERI)

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