Beppe Signori salvato da un’embolia polmonare
25/01/2019 di Enzo Boldi
Sono stati giorni di paura e timori per Beppe Signori e i suoi familiari. L’ex calciatore di Lazio e Bologna (tra le altre) e attaccante della Nazionale vice-Campione del Mondo nel 1994 ,è stato ricoverato all’ospedale Sant’Orsola di Bologna dopo aver accusato gravi problemi respiratori. I medici del nosocomio emiliano lo hanno salvato da un’embolia polmonare che lo stava colpendo e che lo ha obbligato a rimanere in terapia intensiva per cinque giorni. Ora il 50enne (compirà 52 anni il prossimo 17 febbraio) sta meglio, ma le sue condizioni continueranno a essere monitorate nei prossimi giorni.
«Mi ritengo fortunato per come è andata e perché mi sono trovato al Sant’Orsola – ha raccontato Beppe Signori a Il Resto del Carlino -, dove tutti sono stati eccezionali, mostrando grande professionalità. Mi sentivo la tachicardia e poi ero affaticato, non stavo bene: da sportivo ho capito che c’era qualcosa che non andava, soprattutto perché non ho mai avuto problemi». Da lì il ricovero presso l’ospedale bolognese e la tac che ha evidenziato l’embolia polmonare in corso.
Beppe Signori salvato da un’embolia polmonare
Nessuna avvisaglia, come capita spesso in questi casi. «È stato un fulmine a ciel sereno e anche in famiglia si sono preoccupati – ha spiegato Beppe Signori -. Ma il peggio è passato, anche se farò altri controlli ed esami. Comunque, sono stato assistito benissimo e per questo quando sono tornato a casa ho voluto ringraziare tutti con il post».
L’ex calciatore della Lazio (107 gol in 152 partite) e del Bologna (67 reti in 143 apparizioni) dà la colpa a un periodo stressante, al vizio del fumo e all’aumento del suo peso: «Appena uscito dall’ospedale ho provato ad accendere una sigaretta, ma subito ho sentito un po’ di tachicardia e quindi, dopo questa prova, posso dire che ho smesso di fumare».
Lo stress da vicissitudini giudiziarie può essere la causa
Il medico che lo ha preso in cura all’ospedale Sant’Orsola di Bologna è un suo grande amico e ha spiegato a Il resto del Carlino quali possano essere state le cause che hanno scatenato l’embolia polmonare: «Era affaticato, faceva fatica a respirare e aveva dolore al torace – spiega il professor Mario Lima, direttore della Chirurgia pediatrica, il primo medico a cui si è rivolto Signori -. Una patologia causata dallo stress? Direi che le persone al centro di vicissitudini giudiziarie, e che non sono abituate a queste vicende, ne possono risentire più di altre». Beppe Signori, infatti, è finito a processo per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva nel 2011.
(foto di copertina: Archivio Ansa)