Grillo: «I calabresi che non chiedono il reddito o lavorano in nero o per la ‘ndrangheta»
14/03/2019 di Enzo Boldi
«Insomnia – Ora dormo!» è il titolo dello spettacolo itinerante di Beppe Grillo. Quaranta tappe in tutta Italia, da Nord a Sud, per il ritorno a teatro del comico genovese garante del Movimento 5 Stelle. Ora dormo, ecco. Forse potrebbe essere una strategia, un suggerimento da dare a se stesso piuttosto che salire sul palco e lanciare gravi accuse senza alcuna prova. Durante il suo show a Catanzaro, infatti, l’ex fondatore del M5S, declassato proprio a inizio settimana dal nuovo statuto pentastellato, ha insultato molti calabresi che hanno deciso di non richiedere il reddito di cittadinanza. O ancora non lo hanno fatto.
«La Calabria è la regione che in assoluto ha fatto domande di reddito di cittadinanza – ha detto Beppe Grillo dal palco del suo spettacolo a Catanzaro, con le sue parole riportare da Il Giornale -. C’è un paese qui che si chiama Dinamo, il più povero d’Italia, dove nessuno ha fatto domanda per il reddito di cittadinanza. E allora diciamolo che o lavorate tutti in nero o siete tutti della ‘ndrangheta». Una battuta e un’illazione grave e volgare, senza che ci sia alcun collegamento o conferma alle sue parole. Un po’ come il modo di fare tipico di alcuni rappresentanti del Movimento 5 Stelle e il loro «Non c’ho le prove, ma».
«I calabresi che non prendono il reddito di cittadinanza sono ‘ndranghetisti
Una battuta dal gusto – e non solo retrogusto – amarissimo, che fa ripiombare Beppe Grillo in quei cliché comici che non fanno più ridere da diverso tempo e che mettono alla berlina una buona parte della popolazione italiana. Il messaggio che passa dalle sue parole è: chi non accetta ciò che il Movimento 5 Stelle ha proposto è un criminale e non può avere la coscienza pulita. Così come la loro fedina penale.
Beppe Grillo non fa più ridere
La realtà è che chi pensa di far ridere gettando fango sugli altri non è più un comico. La satira si fa sui personaggi mediaticamente esposti, da sempre, fin dall’alba dei tempi e dai Carnevali romani. Insultare una popolazione per aizzare la folla dietro accuse infondate è una mera volgarità.
(foto di copertina: ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)