Grillo abbraccia «i suoi ragazzi» (e no, non c’è Di Maio)

28/06/2018 di Redazione

Sorridenti, quanto la didascalia che accompagna la foto diffusa sul profilo Facebook: Beppe Grillo saluta come «i miei ragazzi» Roberto Fico e Virginia Raggi, insieme ai quali si fa ritrarre sulla terrazza dell’hotel Forum.

Tutti in camicia (o camicetta) bianca, con i Fori sullo sfondo, il Garante del Movimento tiene le mani sulle spalle del presidente della Camera e della sindaca di Roma, al termine di un pranzo di lavoro.

«La fiducia non è mai mancata, sono venuta ad incontrare degli amici», ha spiegato poi la sindaca di Roma, lasciando l’albergo capitolino.
Si tratta di una “photo opportunity”, che segna due differenti aspetti. Il primo la conferma che Virginia Raggi (che sta passando momenti difficili dopo lo Stadio gate) e Roberto Fico (spesso critico sulla linea anti migranti dell’alleato di governo Salvini) non si toccano.

Sono indipendenti, a tratti molto differenti tra loro, ma non si toccano. Anche perché sono i suoi ragazzi. E qui si passa al secondo aspetto. Quello tanto decantato tra gli studiosi del MoVimento. Ci sono due linee di famiglia dentro i 5 stelle. La prima è quella milanese dove Di Maio e Davide Casaleggio sono un unico trait d’union. L’altra è quella genovese, dove si lascia spazio ai duri e puri. Ai pasdaran di sempre ma anche a chi è inviso dai dimaiesi. Un calderone, come solo Grillo sa cucinare, di personalità differenti. Differenti e comunque lontane dal vicepremier.

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«Grillo? Non lo vedevo da prima dell’elezione alla Camera. Ha detto ‘bellissimo oggi’. Pensando a quando facevamo le nostre prime iniziative a Benevento, sotto la neve e sotto la pioggia. Abbiamo ricordato il passato», ha spiegato Fico. Già, i vecchi tempi, quelli che sembrano molto lontani dopo le acrobazie sul governo gialloverde. Non è un caso che Grillo abbia scelto alcuni esponenti durante il suo personalissimo tour romano. Perché se a pranzo si è visto con Fico e Raggi la colazione l’ha fatta con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. «Abbiamo parlato un po’ dei primi passi del governo», spiega assicurando come il fondatore  sia molto contento dell’esordio M5s a Palazzo Chigi.

Piccoli puntelli, grandi rassicurazioni come solo un padre fondatore sa fare. E come solo Beppe sa fare eccolo che ruba la scena politica, proponendo la seconda camera con persone scelte a caso, fra i cittadini.

Provate a vedere le reazioni M5s davanti al senatino di Grillo. Perché sta lì la sottile linea delle due famiglie a 5 stelle. Con sorrisi di circostanza: come nei migliori pranzi di Natale.

 

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