Bellomo, la richiesta di conciliazione alla studentessa per lesioni: lei lo aveva urtato su un divano

28/03/2018 di Redazione

I fatti che emergono nella richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Piacenza per il giudice Francesco Bellomo hanno un qualcosa di assolutamente grottesco. Questa mattina è stato reso noto che il consigliere di Stato destituito sarebbe stato accusato di stalking e di lesioni, ordinanza firmata dai pm Roberto Fontana e Emilio Pisante al termine delle indagini per la vicenda della 32enne piacentina che si era rivolta alla magistratura.

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Bellomo lesioni contatto su divano, i fatti paradossali riportati nel fascicolo

Per il fondatore della scuola di formazione Diritto e Scienza per la preparazione dell’esame per l’ingresso in magistratura emerge un ritratto ancor più inquietante di quello che fino a questo momento era stato tracciato dalla stampa, attraverso le testimonianze di alcune sue allieve.

Nel fascicolo della procura, infatti, vengono descritte alcuni suoi particolari atteggiamenti nei confronti della ragazza 32enne che lo ha accusato. Innanzitutto, i questionari sulla sua precedente vita sessuale, con la richiesta di predisporre una tabella con indicazione di luoghi, frequenza e modalità, l’applicazione di presunti coefficienti scientifici. Ma poi, si è arrivati anche a minacce che suonano come assurde.

Bellomo lesioni contatto su divano, la richiesta di conciliazione

Bellomo, infatti, minacciò la ragazza di querela per lesioni per averlo accidentalmente urtato su un divano. L’episodio si sarebbe verificato nel marzo del 2016. Ma l’ex consigliere di Stato non si sarebbe limitato alle minacce: dopo l’interruzione della relazione da parte della ragazza (account social disabilitati e telefono irraggiungibile), Bellomo inviò i carabinieri sotto casa sua, per notificarle una richiesta di conciliazione per le lesioni «prospettate come di natura dolosa».

Inoltre, Bellomo richiedeva insistentemente dettagli circa la vita sessuale della ragazza, arrivando a incalzarla con frasi come queste: «Se non confessi, tutta la nostra ricostruzione verrà messa nella rivista e domani tutta Italia saprà che sei una t…».

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