Quali sono le ultime evoluzioni di Bard? Google lo ha messo nero su bianco

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La versione beta di Bard è stata superata: cosa prevede il chatbot che, poco alla volta, sta comparendo in tutto il mondo?

Cosa ha da offrire la nuova versione di Bard rispetto a quella beta, il cui funzionamento avevamo approfondito in un monografico dedicato? In un post dedicato sul blog, Google ha definito il suo chatbot «più globale, più visivo, più integrato» e ha informato gli utenti rispetto ai nuovi aggiornamenti. Tra questi figurano «funzionalità di immagine, funzioni di codifica e integrazione con le altre app». Oltre a questo, tra le novità figura «l’accesso in tutto il mondo, introducendo altre lingue (giapponese e coreano in primis, altre quaranta lingue verranno inserite presto n.d.R.) e mettendo fine alla lista di attesa».



Come abbiamo visto, però, per ora Google ha preferito non rilasciare il prodotto nei paesi dell’Unione europea.

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Cosa offre in più Bard ora che non è più in beta

Dopo il lancio di Bard in Usa e UK – sostiene Google – «abbiamo ricevuto numerosi feedback e ci siamo adattati rapidamente per rendere la vostra esperienza ancora migliore». Bard è stato trasferito su PaLM 2, definito «modello linguistico di grandi dimensioni molto più performante, che ha permesso di apportare molti dei nostri recenti miglioramenti, tra cui capacità matematiche e di ragionamento avanzate e capacità di codifica». Per avere quanti più feedback possibili per allenare Bard la lista di attesa è stata eliminata e il chatbot è arrivato in altri 180 Paesi.

Come si può vedere dai video dimostrativi sul blog, Bard punta ad aggiungere componenti visive nelle sue risposte agli utenti. Cosa significa? Che facendo richieste come “quali sono le attrazioni più belle a Roma?” oltre al testo, Bard restituirà come risposta anche una serie di immagini che forniranno idee più precise rispetto a quello che si sta chiedendo. Sarà interessante, in questo senso, capire che tipo di immagini verranno fornite e come saranno state generate (soprattutto nell’ambito del copyright).



L’immagine avrà un ruolo chiave anche nell’input, non solo nell’output, e verrà data la possibilità di includere immagini nel prompt inserito: «Per fare questo – si legge sul blog – stiamo portando la potenza di Google Lens direttamente a Bard. Supponiamo che vogliate divertirvi con una foto dei vostri cani. Potete caricarla e chiedere a Bard di “scrivere una didascalia divertente su questi due”. Grazie a Google Lens, Bard analizzerà la foto, individuerà le razze dei cani e scriverà alcune didascalie creative, il tutto in pochi secondi».

Feedback delle persone al centro della costruzione di Bard

Viene evidenziato più volte quanto quello che le persone scrivono contribuisca ad aggiustare il tiro e a migliorare Bard. Tra le altre cose, ciò che dicono gli sviluppatori viene incorporato in una serie di aggiornamenti chiave della codifica. Nello specifico si parla di: citazione delle fonti («dalla prossima settimana, renderemo le citazioni ancora più precise»), la possibilità di inserire il tema scuro per rendere l’interazione con Bard più semplice per gli occhi e il pulsante Esporta.

Bard migliorerà presto anche le se capacità di scrivere e-mail e documenti – tra più gettonate da parte degli utenti – e sarà connesso agli altri servizi di Google affinché interagiscano. Tra questi vengono citati Docs, Drive, Gmail, Maps. Viene sottolineato, infine, come gli utenti potranno sempre controllare la propria privacy.