Ex attivista M5S denuncia: «Barbara Lezzi ha sollevato l’insindacabilità per una querela di diffamazione»

28/05/2019 di Redazione

«La ministra Barbara Lezzi non si è mai presentata alle precedenti udienze usando il legittimo impedimento. Nell’ultima ha eccepito l’art. 68 della Costituzione (quello sull’insindacabilità delle cariche istituzionali per atti compiuti nell’esercizio delle proprie funzioni, ndr) tramite i suoi avvocati. Scappa dal processo come spesso e volentieri hanno rimproverato a Salvini nel caso Diciotti». Sono durissime le parole di Massimo Potenza, un ex attivista leccese del Movimento 5 Stelle che, in passato, aveva avuto diverse occasioni per criticare i vertici pentastellati. La sua denuncia è arrivata attraverso una segnalazione alla redazione di Giornalettismo.

Barbara Lezzi, il racconto dell’ex attivista Massimo Potenza

In modo particolare, Massimo Potenza aveva presentato una querela per diffamazione nei confronti dell’allora senatrice Barbara Lezzi, successivamente diventata ministro per il Sud. Ha affermato di essere stato offeso da lei in due circostanze: sia nel 2016 quando, nel corso di una ‘graticola’ (uno degli incontri tra i rappresentanti del M5S e gli attivisti in cui questi ultimi erano autorizzati a fare delle domande) l’allora senatrice avrebbe rivolto allo stesso Potenza delle frasi ingiuriose, sia successivamente in un’altra occasione non pubblica.

Da qui, a questo punto, la decisione del pubblico ministero di iniziare il processo per diffamazione. Ma alle udienze, a quanto pare, Barbara Lezzi non si è mai presentata. «Ha sempre invocato – dice Massimo Potenza a Giornalettismo – una sorta di legittimo impedimento». Poi, la svolta dello scorso 26 marzo, quando la ministra – attraverso i suoi legali – avrebbe invocato l’insindacabilità delle opinioni espresse dai membri della Camera e del Senato nell’esercizio delle loro funzioni.

Nella giornata di domani, ricorda ancora Massimo Potenza, il giudice dovrà prendere una decisione in merito e potrebbe anche chiedere l’autorizzazione a procedere. Un caso piuttosto spinoso, che Barbara Lezzi potrebbe trovarsi ad affrontare. Anche perché, in merito, la ministra del Movimento 5 Stelle ha un’opinione ben chiara. Quando toccò a Salvini per il caso Diciotti, infatti, la Lezzi disse che sarebbe stato meglio «difendersi e non ostacolare quello che è il corso della magistratura aggrappandosi all’immunità parlamentare».

FOTO:  ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

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