La vera storia dei banchi con le rotelle che costerebbero 300 euro, ma su internet si trovano a 30 euro

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Tutto è partito da una ricerca fatta da Il Giornale e La Verità, citando numeri a caso

No alla Cina, ma sì alla Cina se c’è da attaccare il governo. La capriola dei quotidiani sovranisti è arrivata (anche) sulla questione dei banchi con rotelle che dovrebbero arrivare nelle scuole italiane prima dell’inizio dell’anno scolastico. Il Giornale e La Verità, nei giorni scorsi, hanno pubblicato la loro ‘inchiesta’, basata su una ricerca su Alibaba (il portale di e-commerce cinese più famoso al mondo): quelle sedute monoposto, simili a quelle mostrate da Lucia Azzolina a In Onda (e non solo), si trovano in vendita al prezzo di 30 euro. Secondo la narrazione dei due quotidiani, il governo invece pagherà 300 euro per ogni prodotto. Ma non è così: il prezzo sarà stabilito in base alle offerte che arriveranno tramite bando.



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Prima gli italiani. Anzi, prima i cinesi. Come emerso ieri da un’intervista pubblicata da Il Corriere della Sera, tra le aziende che dovevano partecipare al bando c’era anche quella di un imprenditore italiano che, però, ha deciso di abbandonare la sua partecipazione. Il motivo? La sua impresa non poteva veder vanificato il proprio lavoro dalle illazioni e strumentalizzazioni avverse fatte per contestare Lucia Azzolina.



Banchi con rotelle da 300 euro? La vera storia

Come detto, dunque, il prezzo dei banchi con rotelle sarà deciso in base al bando che, come sempre accade, formulerà il prezzo finale di acquisizione E Lucia Azzolina non ha mai parlato del prezzo d’acquisto, smentendo a ripetizione quelle che sono state etichettate come ricostruzioni capziose. Anche perché si tratta di tantissime unità che dovranno arrivare in breve tempo nella scuole italiane. Ed è questo il tema che più preoccupata dato che siamo alle soglie di agosto, con settembre alle porte. Quindi la ricerca fatta da Il Giornale e La Verità sul sito Alibaba è vana e ricca di ‘non detti’.



Trenta euro? Anzi no

Innanzitutto, come si legge sul portale di e-commerce andando a vedere i dettagli di quei banchi con rotelle che paiono simili a quelli mostrati da Lucia Azzolina, notiamo una questione economica. Sul sito si parla di 39 dollari, che poi calano fino a 30 se si acquista una grande quantità. Ma facendo salire il numero di prodotti messi nel carrello, notiamo i costi di spedizione (che su portali simili sono per singolo prodotto, anche acquistandone centinaia): 382,45 dollari cadauno. Il prezzo è quello per il trasporto dalla Cina agli Stati Uniti. Per visualizzare il dettaglio in direzione Italia viene chiesto di contattare il produttore. Sta di fatto che, utilizzando la faciloneria usata per fare questa ‘inchiesta’, il costo per ognuno dei singoli banchi con rotelle supererebbe i 300 euro (cifra che, ricordiamo, non è mai stata ufficializzata dal Ministero dell’Istruzione).

Da prima gli italiani a prima i cinesi

Un altro capitolo, poi, andrebbe aperto sul voltagabbanismo sovranista. Quelli che difendono il made in Italy a spada tratta e che chiedono sempre e solo di acquistare prodotti italiani perché sono migliori. Spesso e volentieri, infatti, quotidiani come Il Giornale e La Verità (ma anche Libero) hanno criticato il mercato cinese per i loro prodotti scadenti rispetto a quelli italiani. Ora, invece, con lo scopo elettorale, smentiscono questa loro tendenza mettendo a confronto una notizia mai ufficiale (quella dei 300 euro) e il prezzo (sbagliato) di quei banchi made in Cina (di cui non si conoscono nel dettaglio le caratteristiche tecniche e non si sa se rispondano ai requisiti di sicurezza obbligatori per un bando pubblico, soprattutto legato alla scuola).

(foto di copertina: da Alibaba)