Banca Etruria, gli stipendi e le consulenze d’oro rilevate da Bankitalia

All’ultimo consiglio di amministrazione di Banca Etruria la Banca d’Italia aveva mosso un lungo elenco di contestazioni: consulenze a pioggia quando i conti erano già in rosso, stipendi dei vertici mai ridotti nonostante l’impegno assunto, superliquidazioni, e perfino assistenza legale pagata al presidente accusato di ostacolo alla Vigilanza.

BANCA ETRURIA, SUPER STIPENDI

È quanto emerge dagli atti all’esame della procura di Arezzo, che ora dovrà stabilire se ipotizzare nuovi reati e nuove responsabilità. Scrive l’inviata del Messaggero Valentina Errante:

A Bankitalia l’ultimo cda aveva assicurato «un impegno di discontinuità con il passato», tanto che, a diciotto giorni dal suo insediamento, il consiglio aveva votato una delibera per ridurre del 32,5% i compensi del presidente e del 20% quelli dei vicepresidenti. Invece gli emolumenti sono rimasti identici e per qualcuno sono cresciuti. Come per Pier Luigi Boschi, padre del ministro per le Riforme, che nel consiglio già sanzionato da Bankitalia, da semplice componente, percepiva uno stipendio di 72mila euro, con la nomina a vice presidente ha ottenuto un incremento fino a 189mila euro annui. I rilievi riguardano anche la posizione dell’ex dg Daniele Cabiati che, con una lettera inviata dall’ex presidente Lorenzo Rosi, l’8 agosto 2014, si è vista riconosciuta la possibilità di ottenere una retribuzione “variabile” di 300mila euro. In teoria la cifra avrebbe dovuto essere subordinata ad alcuni obiettivi aziendali indicati in una comunicazione successiva ma, agli atti aziendali, non risulta nulla.

 

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BANCA ETRURIA, SUPER CONSULENZE

Le spese per consulenze sostenute tra il 2013 e il 2014 ammonterebbero ad oltre 15 milioni. Scrive ancora Errante sul Messaggero:

In base alle verifiche di via Nazionale, sono emersi «comportamenti anomali» sui contratti per le consulenze «per lo più riconducibili all’ex dg Luca Bronchi». Il supporto di professionisti esterni riguarda tra l’altro «delibere assunte oltre i poteri delegati, numerosi pagamenti a fronte di prestazioni non preventivamente contrattualizzate, incarichi conferiti contestualmente a diversi professionisti sulle stesse materie, l’appostazione contabile di spese della specie a voci non proprie con pregiudizio per le verifiche di budget».

(Foto di copertina: ANSA / FRANCO SILVI)

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