Balotelli dice che non c’è paragone tra Messi e «il 7 della Juve»
02/05/2019 di Redazione
Nemmeno lo nomina, il portoghese. Mario Balotelli dice la sua sull’atavica questione del confronto tra Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. L’attaccante del Marsiglia ha assistito al match di Champions League – valido per la semifinale d’andata della competizione – tra Barcellona e Liverpool. Ovviamente, è stata la serata di Lionel Messi, che ha messo il suo sigillo sulla partita con una doppietta. Nel secondo tempo, infatti, la Pulce si è accesa. E ha brillato di luce propria.
Mario Balotelli commenta la strepitosa partita di Messi
Il calcio di punizione con cui ha infilato Allison, uno dei migliori portieri al mondo, è davvero un monumento al calcio. Con questa rete, sono 600 i gol segnati da Messi con i club, raggiungendo – in questo personalissimo score – proprio Cristiano Ronaldo, che aveva toccato questa cifra dopo la partita di sabato scorso contro l’Inter.
Balotelli ha seguito il match e lo ha voluto commentare su Instagram: inequivocabili le sue parole, così come la sua passione sfrenata per il numero dieci blaugrana. «Leo Messi fenomeno. Per il bene del calcio – ha scritto in una Instagram Stories – non paragonatelo più al 7 della Juventus, per favore».
Mario Balotelli e il paragone con «il 7 della Juventus»
Il 7 della Juventus, ovviamente, sarebbe Cristiano Ronaldo. In questo modo di riferirsi al portoghese c’è l’emblema della passione di Balotelli per uno dei due grandi calciatori che si sono presi la scena mondiale negli ultimi dieci anni almeno. Se a dirlo è un tifoso, però, è tutto ok. Il problema è che Mario Balotelli – oltre a essere un collega di Messi (e di Cristiano Ronaldo) – è anche un personaggio pubblico.
La sua dichiarazione, infatti, ha fatto molto rumore e ha dato spazio alle polemiche. L’hashtag #Balotelli sta entrando in tendenza su Twitter, diversi giornali hanno ripreso la sua dichiarazione, i tifosi della Juventus e gli appassionati di CR7 si sono particolarmente infuriati con lui per questa affermazione. Ma Mario Balotelli è così: divisivo per natura. Non poteva non prendere una posizione netta in una delle diatribe più tradizionali della storia del calcio.