Le Balconiadi di Milano. La top 10 degli striscioni contro Matteo Salvini

18/05/2019 di Enzo Boldi

La manifestazione in piazza Duomo della Lega, con Matteo Salvini che ospiterà diversi leader sovranisti, ha portato a una mobilitazione pacifica di massa da parte dei cittadini milanesi. Dopo le ultime polemiche per gli striscioni contro il leader del Carroccio fatti rimuovere dalla forze dell’ordine, molti meneghini hanno deciso di riservare al ministro dell’Interno un’accoglienza molto particolare, fatta di lenzuoli stesi, striscioni e scritte appese fuori dalle finestre e dai balconi delle loro abitazioni. Sono in corso quelle che i social hanno rinominato le Balconiadi.

I temi affrontati in queste Balconiadi sono molti, ma tutti che vanno a toccare i recenti temi che hanno portato il ministro dell’Interno a essere uno dei personaggi più divisivi della storia della recente politica italiana. Si va dai ‘peccati’ leghisti – come i famosi 49 milioni di euro derivanti dalla truffa dei rimborsi elettorali -, passando per i temi sociali di accoglienza e immigrazione, fino a quelli più ironici. Ecco la top 10 degli striscioni che, in queste ore, stanno accogliendo Salvini nella sua Milano.

Balconiadi, la top 10 degli striscioni che hanno ‘accolto’ Salvini

Partiamo da quello più caustico, sintetico e che riassume come gli slogan sovranisti come «Prima gli italiani» vadano a collidere con i recenti – o anche meno – fatti di cronaca giudiziaria. Il può essere riassunto con un numero: il 49.

 

Un altro a Porta Romana, invece, ricorda al Ministro dell’Interno e alle forze dell’ordine l’esistenza di un articolo della Costituzione che permette a tutti i cittadini italiani di esprimere il proprio pensiero con la parola, con lo scritto e con ogni altro mezzo di diffusione.

 

C’è ampio spazio in queste Balconiadi anche per il tema dei migranti, con la polemica per gli sbarchi e la mancata accoglienza che torna a essere un grande argomento divisivo all’interno della stessa maggioranza. E se Salvini gioisce per aver vinto una battaglia, qualcuno gli ricorda che il silenzio non potrà mai esser una conquista.

 

Ricordando quanto scritto da Chiara Giannini nel suo libro-intervista a Matteo Salvini, distribuito dalla contestata casa editrice vicina a CasaPound, alcune persone hanno ricordato al leader della Lega come il suo tanto amato eroe, Don Diego de la Vega in arte Zorro, sia completamente avulso dagli ideali dell’estrema destra con cui il Carroccio ha trovato alleanza e feeling in vista del voto europeo.

 

Molto efficace la tripletta segnata in sequenza da una palazzina di via Chiari, che in tre striscioni posti uno sopra l’altro, riesce a sintetizzare al meglio un paio di concetti-chiave, sottolineati da quello che è diventato un vero e proprio motto di resistenza moderna ai neofascisti.

 

Nelle Balconiadi, c’è ampio spazio per la meteorologia che vuole sottolineare due aspetti: la continua presenza mediatica di Matteo Salvini e le indagini che hanno coinvolto e stanno coinvolgendo la Lega.

 

 

Poteva mancare il riferimento sportivo? Assolutamente no. Così un cittadino di Bruzzano (in provincia di Milano) ci ha tenuto a precisare che di capitano ce ne sia solamente uno (in base alla sua fede calcistica), ma che sicuramente non è Matteo Salvini

 

A Quarto Oggiaro, invece, qualcuno ricorda a Matteo Salvini una peculiarità di un suo vecchio (e forse futuro) alleato. E non è decisamente un complimento, anzi.

 


Poi c’è anche l’invito arrivato da molti politici della stessa maggioranza, hanno fatto al leader della Lega, fin troppo impegnato a fare il Giro d’Italia, non per conquistare la maglia rosa, ma per portare voti al suo partito.

 

 

L’ultimo, ma non per sagacia e ironia (anzi) merita un’attenta riflessione e non consente una valutazione a cuor leggero e solamente con una prima lettura.

 

Lo striscione fuori concorso

Resta fuori dalla top ten, solamente perché non si tratta di uno striscione esposto, ma di una ricostruzione fatta da pc, una scritta su un lenzuolo. Il mood di base è quello del «C’est si nes pas un pipe».

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