Twitter sta divorziando dal suo provider di autenticazione a due fattori: il suo ex direttore avrebbe venduto l’accesso alle reti

La notizia sta circolando insistentemente sui media americani e si teme molto per le implicazioni che questo elemento potrebbe avere

17/02/2022 di Redazione

L’impegno di Twitter verso l’autenticazione a due fattori è stato rilevante, almeno dal 2019, quando il social network (che allora era ancora diretto da Jack Dorsey) aveva permesso di abilitare l’autenticazione a due fattori senza fornire il numero di telefono. Dal 2021, invece, è stato possibile utilizzare una nuova password fisica oltre a quella già scelta dall’utente, impostandola – tra l’altro – come opzione predefinita. Eppure, a quanto pare, adesso il social network sembra avere più di un problema nei confronti del provider dei servizi di autenticazione a due fattori. Stando ad alcune indicazioni raccolte, ad esempio, dal senatore Ron Wyden dell’Oregon, Twitter starebbe divorziando da Mitto AG, una società di comunicazione svizzera che offriva questo servizio.

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Autenticazione a due fattori su Twitter, problemi con il provider

Ilja Gorelik, il co-fondatore della società, avrebbe venduto – tra il 2017 e il 2018 – gli accessi ad alcune società di sorveglianza. Twitter, spaventato dai rumors di stampa che avevano documentato questa indiscrezione, starebbe decidendo di fare una profonda riflessione su questa partnership. La notizia è stata riportata da alcuni siti specializzati, come Malwarebites Labs.

Lo scopo della cessione degli accessi dei propri dati a queste società di sorveglianza sarebbe quello di supportare alcune istituzioni governative sulla verifica dei comportamenti di alcuni utenti. Un qualcosa che richiama alla mente quanto accaduto con l’azienda israeliana Pegasus. In ogni caso, Mitto ha dichiarato che Ilja Gorelik ha lasciato l’azienda dopo che sono emerse queste accuse.

Ora, non è chiaro come si comporterà Twitter con l’autenticazione a due fattori e cosa accadrà ai suoi utenti che hanno scelto questa modalità di accesso ai loro account. Tuttavia, è opportuno riflettere su un elemento rilevante: la sicurezza che noi affidiamo a servizi come questo potrebbe sempre essere compromessa nel caso in cui dovesse emergere il fattore umano imponderabile. Insomma, chi custodirà – con doppia chiave – il custode?

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