Attilio Fontana: «Mi auguro che i fondi per il maltempo non intacchino quelli per le Olimpiadi»
06/11/2018 di Enzo Boldi
L’Italia è stata colpita dalla forte ondata di maltempo che si è abbattuta lungo tutto lo stivale negli ultimi giorni. Centinaia di comuni, da Nord a Sud, stanno pagando a caro prezzo le devastazioni dovute alle copiose piogge e ai forti venti e il governo – come sempre accade in caso di emergenze – ha promesso che entro la settimana saranno sbloccati i fondi per andare in aiuto delle popolazioni colpite. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, però, sembra essere preoccupato da altro.
A margine della presentazione della Festa del torrone a Palazzo Pirelli, rispondendo alle domande dei cronisti sul fatto che i danni provocati dal maltempo in Lombardia e in Veneto potrebbero condizionare il recupero di risorse per la candidatura di Milano e Cortina (dopo l’estromissione di Torino) alle Olimpiadi invernali del 2026, Fontana ha risposto: «Mi auguro di no, mi auguro che le due cose non debbano essere collegate». Il timore del Presidente della Regione Lombardia viene rincarato da ciò che dice dopo, per spiegare quel suo «auspicio».
Attilio Fontana e il mancato «tatto» sui fondi per il maltempo
«Mancano anni all’inizio delle Olimpiadi e c’è già stata una reazione incredibile dei veneti e di bresciani e bergamaschi – sottolinea Fontana -. Diamo tempo al tempo, ma mi auguro che non debba essere un elemento condizionante». Un commento che sembra fuori luogo, quando poteva limitarsi a rispondere spiegando come si tratti di argomenti da non trattare in questo momento dopo che molte famiglie si trovano in serie difficoltà per l’esondazione di fiumi, le frane e tutti gli altri danni provocati dal maltempo.
«Prima i giardinieri italiani»
E se non bastasse lo «spirito olimpico» – sicuramente lontano da quello di De Cubertin – Fontana ritira fuori uno spirito leghista parlando di un argomento caro ai militanti del Carroccio. Il presidente della Lombardia, rispondendo a una domanda su una mozione della Lega in Consiglio regionale – che chiede di premiare gli enti locali che non fanno ricorso a richiedenti asilo ma a manutentori professionisti del verde pubblico – ha risposto: «Far mantenere piante e aiuole pubbliche ai migranti è pura demagogia. Sono iniziative fini a se stesse».
(foto di copertina: ANSA / IGOR PETYX)