Fontana spiega: «Quel fondo alle Bahamas era dei miei genitori. All’epoca andava di moda»
28/07/2020 di Enzo Boldi
Le colpe dei padri non ricadano sui figli. È questa, in sintesi, la difesa che Attilio Fontana fa di se stesso nella sua intervista a La Repubblica. Nelle sue parole, infatti, fa emergere le responsabilità del padre e della madre per la nascita di quel fondo in un paradiso fiscale, alle Bahamas, emerso dalle carte dell’inchiesta sulla fornitura dei camici in Lombardia durante la fase emergenziale. Il Presidente lombardo spiega che, all’epoca, andava di moda aprire un conto all’estero e questa tendenza venne seguita anche dai suoi genitori.
LEGGI ANCHE > Secondo Libero, Fontana viene attaccato perché è ricco
Insomma, il patrimonio ereditato dall’attuale presidente della Regione Lombardia alla morte del padre (prima) e della madre (poi), si trovava su quel fondo estero. Non per sua volontà, ma per una decisione presa diversi anni prima dai genitori. Poi il trasferimento sul fondo svizzero e l’utilizzo del voluntary disclosure per poterli riportare nel nostro Paese, come prevede l’ultimo aggiornamento di legge.
Attilio Fontana e le responsabilità dei genitori per il fondo alle Bahamas
«Anzitutto quello all’estero era un conto che avevano i miei genitori, una cosa purtroppo di moda a quei tempi. Poi, alla morte di mio padre il conto passò a mia madre – ha spiegato Attilio Fontana a La Repubblica -. Morta mia mamma, a 93 anni, io l’ho ereditato e l’ho dichiarato nel rispetto delle leggi italiane e pagando il dovuto». Il Presidente lombardo spiega che tutto è avvenuto in trasparenza e che quei soldi sono dichiarati.
Evasione fiscale? Ma che dice
Il giornalista, a questo punto, chiede ad Attilio Fontana se quei soldi fossero frutto di evasione fiscale da parte dei genitori, ma il Presidente lombardo nega questa ipotesi, spiegando però di non sapere perché avessero deciso di depositare il tutto su un fondo estero: «I miei hanno sempre pagato tutte le tasse, mio papà era dipendente della mutua, mia madre era una super-fifona, figurarsi evadere. Non so davvero dirle perché portassero fuori i loro risparmi. Comunque era un conto non operativo da decine di anni, penso almeno dalla metà degli anni Ottanta».
(foto di copertina: da pagina Facebook di Attilio Fontana)