La privacy non va in vacanza: attenzione a come condividete i vostri dati in estate

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L'estate è il momento della leggerezza in tutti gli ambiti ma, come ricorda bene il Garante, l'attenzione alla privacy non deve andare ma in vacanza

Anche gli hacker vanno in vacan… ah, no. La sicurezza informatica è un tema caldo tutto l’anno – quando si tratta di dati sanitari e, più in generale, quando abbiamo a che fare con le informazioni personali – ma, in estate, occorre fare ancora un po’ più attenzione del solito. Le ragioni vanno ricercate negli eventi degli anni scorsi e nel vademecum del Garante Privacy che, in questo periodo, si è occupato di stilare una serie di suggerimenti sulla condivisione dei nostri dati e delle nostre foto – soprattutto quando si tratta di minori – che, nei periodo di relax, aumenta.



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Anche gli hacker (non) vanno in vacanza

I cyber criminali tendono a sfruttare i periodi in cui è più semplice fare breccia nei sistemi informatici di obiettivi sensibili (privati o pubblici che siano, a seconda degli interessi) per trovare meno ostacoli. Facciamo qualche esempio guardando solo alle ultime due estati: c’è stato l’attacco hacker alla Regione Lazio a inizio agosto 2021, quello al gestore dei servizi energetici italiani nell’agosto 2022 – così come pure alla ASL di Torino alla fine dello stesso mese – e all’Ospedale Macedonio Melloni di Milano nel giugno 2022.



I mesi estivi sono – per definizione – i periodi in cui ci si alterna e si va in ferie nei vari reparti di ogni azienda. E quelli di cyber security – quando presenti – non fanno eccezione. La guardia si abbassa, quindi, e il discorso – come sottolinea giustamente il Garante con il suo vademecum – non riguarda solamente le aziende ma anche i singoli individui che condividono le loro informazioni in maniera (ancor) più spensierata.

Tra selfie e acquisti online, la condivisione dati deve essere pensata

Uno dei punti che vale maggiormente la pena ricordare è quello relativo ai suggerimenti che il Garante ha dato sui selfie: «Non esporti troppo con selfie e foto: protezione alta soprattutto per i minori. «Se si postano foto o video in cui compaiono altre persone, è sempre meglio prima accertarsi che queste siano d’accordo, specie se si inseriscono poi anche dei tag con nomi e cognomi», viene specificato.



Una volta di più ribadiamo – attraverso le parole del Garante – il discorso relativo alla condivisione di fotografie e materiale riguardante i minori (lo sharenting): «È abitudine diffusa condividere foto e video dei propri figli. È bene essere sempre consapevoli che le immagini dei minori pubblicate on line possono finire anche nelle mani di malintenzionati: meglio quindi evitare di “postarle”, oppure almeno utilizzare alcune accortezze, come rendere irriconoscibile il viso del minore (ad esempio, utilizzando programmi di grafica per “pixellare” i volti, semplici da usare e disponibili anche gratuitamente online, o posizionando semplicemente sopra una “faccina” emoticon). Altra possibilità è quella di limitare le impostazioni di visibilità delle immagini alle sole persone fidate».

Un altro interessante punto di riflessione è il seguente: «Postando sui social network informazioni sulle vacanze si potrebbe far sapere a eventuali malintenzionati che in casa non c’è nessuno. Il pericolo aumenta se poi si scrive anche quando si parte e per quanto tempo si resterà in ferie».