«Gli attacchi ai siti istituzionali sono sostanzialmente dimostrativi»

Questo il punto della situazione fatto dal presidente dell'Associazione italiana per la sicurezza informatica sull'attacco hacker Legion-Killnet

13/05/2022 di Ilaria Roncone

Nei giorni successivi a quanto accaduto a vari siti di enti italiani – Difesa e Senato in cima alla lista delle vittime dell’attacco DDaoS – si tirano un po’ le somme e diversi esperti stanno intervenendo per tratteggiare il quadro. Che l’Italia non sia sufficientemente protetta da queste incursioni estere – che gli obiettivi siano politici o economici – ormai è sotto gli occhi di tutti. Il presidente del Clusit (Associazione italiana per la sicurezza informatica) e responsabile scientifico dell’Osservatorio cybersecurity del Politecnico di Milano ha commentato la questione dell’attacco hacker Legion e, più in generale, delle violazioni alle realtà istituzionali italiane.

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Attacco hacker Legion e altri a siti istituzionali «sono dimostrativi»

Parlando con Adnkronos Faggioli è stato chiaro rispetto all’interpretazione di quanto accade: «La lettura che diamo è che è iniziata una fase di attacchi sostanzialmente dimostrativi. Dalla tipologia di attacco e dalle modalità complessive si desume che non hanno una volontà di arrecare danni veramente importanti». Prosegue: «La stessa velocità di ripristino è stata sostanzialmente rapida, quando si verificano attacchi più forti nelle modalità anche i tempi di ripristino sono più lunghi».

Sicuramente il panorama delle istituzioni italiane sta prendendo atto della situazione, con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale che ha iniziato a diramare una serie di indicazioni da seguire – come ha sottolineato Faggioli – aggiungendo che «c’è attenzione sul tema e sicuramente cresce l’allarme». «In Italia, per motivi storici, gli investimenti in cybersicurezza sono stati insufficienti in ampi comparti pubblici e privati», prosegue, ma gli accadimenti dell’ultimo periodo – e, se vogliamo dirla tutta, degli ultimi anni – spingono il paese a cambiare rotta con decisione viste le sue comprovate vulnerabilità.

Il presidente del Clusit ha qualificato positivamente le azioni attuale dell’Italia: «Riteniamo molto positiva la politica che c’è stata con il perimetro di sicurezza cibernetica e l’istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, il paese si sta muovendo bene e, dopo tanti anni in cui si è detto che l’Italia era indietro nella capacità di portare avanti delle scelte, su questo tema siamo invece positivamente colpiti dalle azioni in corso».

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