Gli Stati Uniti fanno nomi e cognomi di quattro funzionari russi accusati di attacchi hacker

Gli Stati Uniti rendono noti nomi e cognomi di quattro funzionari di governo russi accusati di aver compiuto attacchi hacker con obiettivo il settore energetico globale

25/03/2022 di Ilaria Roncone

Nelle scorse settimane la tensione è salita ed esplosa sia sul campo e nel cyberspazio. Se fino a qualche giorno fa gli Usa hanno sempre ipotizzato di essere stati attaccati da hacker russi – rendendolo noto nel mondo – stavolta il paese accusa direttamente quattro persone. Rispetto ai possibili attacchi hacker Russia a Usa Joe Biden ha messo in guardia il paese, aziende private e pubbliche così come i singoli cittadini visto il clima di tensione che si respira e la cyber guerra in corso che sta mettendo in difficoltà molti paesi oltre quelli direttamente coinvolti nel conflitto in Ucraina. Arrivano ora, dirette, le accuse degli Stati Uniti che fanno nomi e cognomi per una serie di violazioni che si sono concretizzate in due grandi campagne di hacking tra il 2012 e il 2018.

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Attacchi hacker Russia e Usa, gli accusati sono quattro funzionari russi

Come riporta il Guardian, il dipartimento di giustizia ha rivelato le accuse penali contro quattro funzionari del governo russo che – secondo quanto formalizzato – sarebbero stati coinvolti in due massicce campagne si hacking che si sono svolte tra il 2012 e il 2018 ponendosi come obiettivo il settore energetico globale e andando a colpure i computer di 135 paesi. Il primo dei due atti d’accusa risale ad agosto 2021 e parla di tre presunti hacker del Servizio di Sicurezza Federale russo (FSB) che avrebbero effettuato attacchi diretti a reti di computer di imprese di petrolio e gas, società di servizi e trasmissione di energia e centrali nucleari di tutto il mondo.

Sotto accusa sono finiti Pavel Aleksandrovich Akulov, Mikhail Mikhailovich Gavrilov, Marat Valeryevich Tyukov e – in un altro atto emesso a giugno 2021 – Evgeny Viktorovich Gladkikh. Quest’ultimo è un dipendente dell’istituto di ricerca del ministero della Difesa russo che avrebbe cospirato insieme ad altri nel 2017 per entrare nei sistemi di una raffineria straniera e installare il malware Triton. Il governo degli Stati Uniti, dunque, ha espresso preoccupazione in merito agli attacchi hacker effettuati dai russi a obiettivi sensibili in campo energetico del presente facendo anche riferimento a quello che sarebbe accaduto in passato.

«Queste accuse mostrano l’arte oscura del possibile quando si tratta di infrastrutture critiche», ha detto giovedì sera un funzionario del dipartimento che ha commentato la questione con i giornalisti. L’intento degli Stati Uniti era far sapere agli hacker, comunicando nomi e cognomi, che la loro identità è nota così come quello che hanno fatto.

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