I tre attacchi hacker del 2021 che in Italia si dimenticheranno molto difficilmente

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È stato un anno che ha visto andare in tilt il CED della regione Lazio, che ha visto una grande fuga di dati di Linkedin, che ha messo in ginocchio persino la SIAE

Il 2021 è stato un anno di grandi consapevolezze. È verosimile che proprio negli ultimi 12 mesi buona parte degli utenti italiani che non si erano mai posti il problema in precedenza abbiano preso familiarità con il lessico minimo degli hacker. Hanno imparato, ad esempio, cosa significa ransomware e perché non bisogna mai cedere il passo a chi blocca l’accesso a milioni di dati personali e, per risolvere la situazione, chiede un riscatto milionario. Hanno imparato sulla loro stessa pelle cosa significhi avere un sistema completamente digitalizzato che non restituisca feedback e come questo fatto si rifletta nella vita offline delle persone. Hanno imparato, forse, il valore di un dato personale.



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Attacchi hacker 2021 in Italia, i tre episodi più significativi

Ci sono stati tre eventi, in questo 2021, che hanno portato all’attenzione dell’utente italiano l’importanza di dotarsi di un sistema efficiente di sicurezza informatica. Giornalettismo ha avuto modo di seguirli da vicino.



Lo scraping da Linkedin

L’attacco a Linkedin ci ha ricordato un fenomeno come quello di Cambridge Analytica e ci ha messo di fronte a una mole incredibile di dati personali – indirizzi e-mail, numeri di telefono, link ad altri profili di social media e dettagli professionali – letteralmente in fuga nel dark web. Consideriamo soltanto un dato: su Linkedin sono registrati circa 740 milioni di profili. Un’analisi della mole di dati trafugati ha portato a evidenziare che almeno 500 milioni erano finiti nelle disponibilità dei criminali informatici. Il tutto attraverso una semplice azione di scraping, il vero mostro a tre teste con cui tutte le piattaforme – social network compresi – dovranno confrontarsi nel prossimo futuro per evitare altri casi clamorosi come questo. In Italia ci sono 21 milioni di profili Linkedin attivi: impossibile pensare che nessuno di questi sia finito all’interno del calderone.

L’attacco hacker al CED della Regione Lazio

Che fine ha fatto l‘attacco hacker al CED della Regione Lazio? Recuperare da un problema così grave, verificatosi tra il 31 luglio e il 1° agosto – nel bel mezzo di un periodo di ferie e, quindi, di abbassamento della guardia – non è stato semplice e non lo è ancora. In un momento cruciale – con le vaccinazioni da prenotare e da eseguire, con i tamponi da processare per tentare di contenere una pandemia, in un settore delicato come quello della sanità anche a livello ordinario – il sistema sanitario del Lazio non è stato in grado di rispondere in maniera efficace a un attacco esterno. Ma quello che ha fatto maggiormente riflettere in quella circostanza è stata la gestione della comunicazione: a oggi manca un post mortem efficace e affidabile rispetto a quello che si è verificato e su come il sistema ha potuto riprendere il suo funzionamento, mentre nei giorni dell’attacco hacker non sono state tenute a bada le voci su un presunto “attacco dei no-vax“, né sull’atto di terrorismo di cui ha parlato persino il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.



L’attacco hacker alla SIAE

Sicuramente più pop, ma allo stesso tempo gestito molto bene dal punto di vista della comunicazione, è stato l’attacco hacker che ha messo in rete diversi dati personali di artisti e iscritti alla SIAE, la società italiana autori ed editori. Una questione che ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica soprattutto per i nomi noti dei personaggi coinvolti che, intervistati nei giorni successivi all’attacco, hanno avuto modo di parlare con la stampa dei loro (veri o presunti) contatti con il team all’origine della violazione dei sistemi informatici.

Il 2021 è stato l’anno peggiore della storia per quanto riguarda gli attacchi hacker. L’anno che si è appena chiuso ha visto registrare – secondo il rapporto Clusit – una perdita di 6 trilioni nel corso dei 12 mesi appena trascorsi, sestuplicando le perdite rispetto al 2020. In Europa, nel primo semestre del 2021 gli attacchi hacker verso realtà del continente sono saliti del 25%; le categorie Transportation / Storage, Professional, Scientific, Technical e anche News & Multimedia sono tra le più colpite dai criminali informatici. Mai come in questo periodo quella che abbiamo di fronte è una vera e propria sfida, a cui dobbiamo arrivare preparati.