Atac è salva. Siglato il concordato che dà ossigeno all’azienda romana dei trasporti

09/01/2019 di Enzo Boldi

«Abbiamo trovato un’azienda falcidiata dai debiti, che altri prima di noi hanno contribuito a spolpare. Con l’operazione del concordato abbiamo intrapreso l’unica via possibile per rimediare ad anni di mancati investimenti». Così Virginia Raggi ha commentato l’accordo tra il Comune di Roma, l’Atac e i creditori della municipalizzata dei trasporti capitolini. Dopo un lungo cammino, fatto di sentenze del tribunale e di paturnie dentro e fuori l’azienda, l’Atac può tornare a respirare, grazie al maggior ossigeno fornito direttamente dalle imprese fornitrici.

«Abbiamo lavorato per il risanamento di Atac – ha spiegato Virginia Raggi – e i creditori hanno dato fiducia al percorso che abbiamo scelto per rilanciare una delle aziende più grandi d’Europa: la maggioranza dei creditori ha votato per il ‘sì’ al concordato preventivo in continuità. Anche loro ci hanno dato ragione». Un accordo che, secondo le stime della sindaca di Roma, garantirà il posto di lavoro a quegli 11mila dipendenti che rischiavano il licenziamento qualora l’azienda fosse stata dichiarata fallita.

Atac è salva grazie al concordato con i creditori

Il Movimento 5 Stelle rivendica questo risultato ed esulta per il salvataggio di Atac. A congratularsi con la sindaca Raggi e il resto della giunta capitolina è stato anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, che in un tweet sul proprio profilo social ha sottolineato l’importanza di questo concordato che ha evitato la privatizzazione dell’azienda.

 

L’annuncio dell’avvenuto concordato, però, non può ancora esser considerato ufficiale dato che nelle prossime settimane il Tribunale Fallimentare dovrà procedere con l’omologazione del decreto, cosa che è comunque poco più di una formalità.

Cosa prevede il concordato?

A spiegare le linee guida del concordato è stato lo stesso presidente e direttore generale di Atac Paolo Simioni. «Entro un anno i creditori privilegiati prendono il 100% (191 milioni) – ha spiegato al Corriere della Sera -. Entro tre anni gli altri incasseranno il 31% del loro credito (180 milioni). Il restante 69% da subito sarà coperto da titoli del valore nominale di 400 milioni, incassabili dal 2022 fino al 2036. Il piano si basa su ipotesi realistiche e offre risultati attendibili, come riconosciuto dal Tribunale, dai commissari e da ultimo dai creditori» Tra di loro c’è anche il Comune di Roma che, però, sarà l’ultimo a ricevere indietro i 500 milioni di debito che l’Atac ha maturato nei suoi confronti.

Diversa la visione del Pd

«I festeggiamenti di Raggi, Grillo e del Movimento 5 stelle su Atac dopo l’ok dei creditori al concordato preventivo sono imbarazzanti: la procedura va avanti perché il costo di centinaia di milioni di euro di debiti viene scaricato sulle aziende fornitrici, che perdono il 70% del loro credito nei confronti della municipalizzata e lo rivedranno, forse, tra qualche decennio. -. scrive su Facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi -. Significa che molte imprese, soprattutto quelle più piccole, dovranno licenziare e rischieranno di chiudere. I comunicati di giubilo targati M5S sono uno schiaffo a chi perde soldi e lavoro».

(foto di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

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