Sciolta l’agenzia sanitaria di Reggio Calabria per infiltrazioni mafiose

13/03/2019 di Enzo Boldi

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo scioglimento dell’Asp Reggio Calabria per infiltrazioni della ‘ndrangheta, affidandone la gestione ad una Commissione straordinaria. La decisione è stata presa su proposta del prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, in base all’esito dell’accesso antimafia eseguito nei mesi scorsi. I vertici erano stati azzerati già mesi fa. Ora si ripartirà con tre nuovi commissari. Secondo il prefetto, la Sanità calabrese era finita nelle mani del malaffare della criminalità organizzata e le operazioni di smantellamento dei vecchi dirigente era stata avviata già da tempo.

«Nelle more del perfezionamento della procedura di scioglimento, con la firma del Presidente della Repubblica – è scritto in un comunicato stampa rilasciato dalla prefettura di Reggio Calabria – il Prefetto, Michele di Bari, con proprio provvedimento, ha disposto la sospensione dell’organo di Direzione generale dell’Azienda sanitaria provinciale, ai sensi dell’art. 143, comma 12 del decreto legislativo 18 agosto 267, ed ha incaricato della gestione provvisoria dell’ente la Commissione straordinaria composta dal prefetto Giovanni Meloni e dai dirigenti del ministero dell’Interno Maria Carolina Ippolito e Domenico Giordano».

Il commento del ministro Grillo allo scioglimento dell’Asp Reggio Calabria

«Lo scioglimento dell’ASP Reggio Calabria per infiltrazioni mafiose conferma il quadro che ho descritto giorni fa – scrive su Twitter il ministro della salute Giulia Grillo -. Il governo non fa un passo indietro e continua il suo impegno per cambiare radicalmente la sanità calabrese a dispetto di chi si avvantaggia di questa situazione».

 

 

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