Cosa può accadere a Dazn dopo il nuovo procedimento di AgCom sugli ascolti

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Secondo Il Sole 24 Ore, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni starebbe per muoversi (ancora una volta) nei confronti dell'azienda che gestisce la piattaforma OTT che detiene i diritti della Serie A. E non per i disservizi

Questa volta non c’entrano i disservizi o le problematiche di trasmissione. Ancora una volta, però, l’AgCom ha deciso di muovere passi in direzione di un procedimento (che nei vari step potrebbe portare a una o più sanzioni) nei confronti dell’azienda che detiene i diritti televisivi per le partite del campionato di calcio di Serie A (per la stagione che si sta per concludere e per le prossime due). E il tema è quello della misurazione degli ascolti su Dazn che non si sarebbe allineata alle indicazioni date all’inizio del 2022.



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Il 20 gennaio scorso, infatti, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni aveva chiuso un’istruttoria (aperta nel settembre del 2021) proprio sugli strumenti di misurazione degli ascolti Dazn. Un tema non di poco conto. Secondo la normativa vigente, infatti, quei numeri devono essere precisi, ufficiali e devono rappresentare lo specchio della realtà. La ripartizione degli introiti derivanti dalla vendita diritti televisivi tra i vari club del massimo campionato di calcio italiano, infatti, pesano per l’8% su questo parametro. Insomma, si tratta di dati che possono modificare le entrate di una società di calcio.



Ascolti Dazn, l’AgCom pronta a un procedimento

E ora, come anticipato da Il Sole 24 Ore, AgCom sarebbe pronta all’avvio di un nuovo iter nei confronti della piattaforma OTT. Il Garante per le Comunicazioni, infatti, starebbe rivelando un ritardo e un mancato rispetto delle indicazioni date (e imposte) da Dazn con la chiusura di quella istruttoria (sullo stesso argomento) arrivata nel mese di gennaio. Come spiegano i cronisti del principale quotidiano economico italiano, l’iter che AgCom starebbe per avviare non prevedere come epilogo finale una sanzione certa: si dovranno valutare molti aspetti e correzioni in corso che potrebbero scongiurare l’emissione di una multa. Ovviamente se l’azienda sarà valutata “inottemperante” rispetto alle indicazioni ricevute a inizio anno.

Qual è il punto di confronto-scontro

Il tema è quello della misurazione degli ascolti. Come noto, all’inizio della stagione calcistica che si sta per concludere, Dazn si è affidata a dati auto-prodotti che vengono elaborati da Nielsen. Un criterio di valutazione multi-device che era stato già oggetto delle valutazioni del Garante per le Comunicazioni che, infatti, nei mesi scorsi ha deciso che per misurare gli ascolti sarà necessario un indice chiamato “total audience” che contiene non solo la visione di un programma sulla televisione tradizionale, ma anche sulla smart tv e su tutte le piattaforme e device che permettono la trasmissione e la fruizione da parte degli utenti (pc, smartphone e tablet), attraverso app o browser.



Un sistema che coinvolge anche il mondo del calcio. E per bilanciare quei dati differenti tra le rilevazioni “in house” di Dazn e i dati Auditel, AgCom aveva sottolineato come a fare fede – per la ridistribuzione degli introiti da diritti televisivi – per la Serie A saranno solo ed esclusivamente i dati raccolti da Auditel. E, per quel che riguarda le prossime stagioni (a partire dalle due che, da bando, saranno di “proprietà” Dazn) la misurazione dovrà essere necessariamente affidata a un Jic (un organismo che racchiude tutte le componenti del mercato).

I SDK di Auditel

Inoltre, secondo Il Sole 24 Ore, una delle controversie che saranno oggetto del prossimo procedimento di AgCom contro Dazn riguarderebbe la non disponibilità dell’azienda a ospitare sulla sua piattaforma i SDK (Software development Kit) di Auditel. E questa, viste le indicazioni della delibera di gennaio sulla chiusura dell’istruttoria nei confronti dell’azienda, potrebbe essere l’argomento più caldo che potrebbe (ribadendo che, al momento, stiamo parlando ancora di una fase puramente ipotetica) portare a una o più sanzioni.

(Foto IPP/Paolo Bona)