Arsenal truffato, lo sponsor cinese si rivela un «tarocco»

18/07/2018 di Enzo Boldi

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Lo staranno pensando – e lo faranno diventare un loro mantra – i dirigenti dell’Arsenal finiti nella rete di un truffatore che per mesi ha portato avanti una trattativa per una partenership tra il glorioso club londinese e la Byd, società cinese che produce auto elettriche. Peccato che quel distinto signore proveniente dal Sol Levante non avesse mai lavorato per l’azienda asiatica e il risultato finale è stato un Arsenal truffato.

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Eppure il piano del fantasioso Li Juan era minuzioso e articolato nei minimi particolari, non destando alcun segno dell’imminente truffa. Carte intestate, cifre dettagliate e addirittura un ufficio a Shanghai per ricevere i futuri clienti aumentando di giorno in giorno la sua credibilità. Una trama da cinema nella quale si è ritrovato coinvolto anche – tra gli altri – l’Arsenal che con Byd, fittiziamente rappresentata dal signor Li Juan, aveva firmato un affare milionario per rendere l’azienda cinese come «official car and bus partner» dei Gunners per i prossimi anni.

Arsenal truffato, saltata la partenership con la Byd

Sembrava esser tutto regolare: firme sui contratti, foto di rito e anche l’annuncio a mezzo stampa del milionario e rivoluzionario accordo. Ma proprio l’esposizione mediatica dell’accordo ha messo in luce questa truffa. I vertici di Byd, appresa la notizia, hanno comunicato all’Arsenal che Li Juan non era un loro dipendente e che non aveva mai lavorato con loro. L’indagine ha poi portato all’arresto del finto emissario cinese, che nel frattempo aveva fatto ritorno a Shanghai.

Arsenal truffato, in Italia una vittima fu Lazio

L’Arsenal non è l’unica società di calcio a cadere nelle mani dei truffatori. In Italia, di recente, è stato il turno della Lazio vittima di un fantasioso personaggio che si è «intascato» ben due milioni di euro, versati direttamente – ma involontariamente – dalla società di Claudio Lotito. Un hacker, infatti, era riuscito ad appropriarsi della mail ufficiale del Feyenoord comunicando ai biancocelesti il cambio dell’iban su cui versare l’ultima rata per il pagamento del difensore Stefan De Vrij. La Lazio non ha battuto ciglio e ha immediatamente provveduto a inviare il dovuto sul nuovo conto bancario. Peccato per loro che quei due milioni di euro siano finiti su un conto bancario immediatamente chiuso, con la beffa di aver dovuto mettere a bilancio un doppio pagamento per lo stesso calciatore.

 

(Foto di copertina: FAR EAST PRESS/AFLO)

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